Il caos vaccini agita anche le borse, tutte negative. In Europa paga dazio soprattutto Francoforte che chiude in calo dell‘1,9%, seguita da Milano, su cui pesa anche la crisi politica, che ha perso l’1,5%. Londra e Parigi hanno perso l’1,3 e l’1,1%. Listini in rosso anche sull’altra sponda dell’oceano. A Wall Street il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 2,05% e il Nasdaq il 2,6% come lo S&P 500. Il titolo della casa farmaceutica Astrazeneca, protagonista di un scontro con l’Europa sulla distribuzione dei vaccini, ha perso il 2,2%. Pfizer ha fatto peggio a -3%.

Alle 20 ora italiana la Federal Reserve statunitense ha annunciato che il costo del denaro resta fermo in una forchetta fra lo zero e lo 0,25%. La banca centrale statunitense ha affermato che “la velocità della ripresa e del mercato del lavoro si è moderata negli ultimi mesi, con debolezze concentrate nei settori più colpiti dalla pandemia”. L’andamento dell’economia “dipenderà in modo significativo dal virus e dai progressi sulle vaccinazioni. la crisi sanitaria continua a pesare sull’attività economica, sull’occupazione, sull’inflazione e pone rischi considerevoli all’outlook economico”. Questa mattina il Fondo monetario internazionale aveva avvertito che un accesso limitato ai vaccini da parte dei paesi più poveri pone dei rischi per la stabilita finanziaria globale. Le parole della Fed hanno ulteriormente depresso i mercati con Wall Street che ha accentuato i cali dopo gli annunci.

Più tranquilla la situazione sul mercato dei titoli di Stato, peraltro perennemente “sotto sedazione” grazie agli acquisti delle banche centrali. Lo spread tra titoli decennali italiani e tedeschi ha chiuso in rialzo a 120 punti. In mattinata il Tesoro ha collocato Bot semestrali per 7 miliardi di euro. Il rendimento medio è salito di 7 punti base a -0,448% da -0,52% del collocamento di dicembre.

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