Televisione

Maria De Filippi da Fazio con spot a “C’è posta per te” diventa un caso: la rabbia unanime di Lega, Pd, Italia Viva e Laganà

L'ospitata di Maria De Filippi a Che tempo che fa, in onda su Rai3 domenica 10 gennaio, diventa un caso suscitando numerosi reazioni politiche

di Giuseppe Candela

L’ospitata di Maria De Filippi a Che tempo che fa, in onda su Rai3 domenica 10 gennaio, diventa un caso suscitando numerosi reazioni politiche. La conduttrice, volto di punta del Biscione, è stata intervistata, non per la prima volta, dal collega Fabio Fazio con una successiva parodia di C’è posta per te con il coinvolgimento di Luciana Littizzetto e Nino Frassica. Il padrone di casa in apertura ha parlato del “trionfo di ascolti” della concorrenza al sabato sera che ha battuto senza difficoltà Affari Tuoi-Viva gli sposi condotto da Carlo Conti.

“Non gradisco e non comprendo la finalità di ciò che sta andando in onda su Rai3 a Che tempo che fa con elogio di illustre conduttrice Mediaset. Parodia e pubblicità di un noto programma concorrente del sabato sera che sottrae ascolti. Quale la linea editoriale Rai?”, ha commentato a caldo Riccardo Laganà, consigliere del Cda Rai in quota dipendenti. Una scelta poca apprezzata anche dal Partito Democratico che ha affidato i dubbi per questa operazione al deputato Andrea Romano, esponente della Commissione di Vigilanza Rai: “Molto efficace e divertente la parodia di C’è posta per te che Maria De Filippi ha messo in scena da Fazio su Rai3. Ma mi domando se sia normale, nell’interesse del servizio pubblico radiotelevisivo, che il direttore di Rai3 Franco Di Mare autorizzi la concessione di un enorme spazio televisivo a favore dello strumento principale della concorrenza Mediaset contro la Rai1. Stiamo infatti parlando di un rilevantissimo spot, andato in onda proprio su Rai3, alla principale trasmissione della programmazione Mediaset del sabato sera (la principale sera della settimana televisiva) contro la programmazione della rete ammiraglia Rai. Quello che è andato in onda da Fazio, con l’approvazione di Franco Di Mare, è un esempio di autolesionismo Rai e un pessimo precedente per chiunque abbia a cuore la valorizzazione delle risorse del servizio pubblico.”

Si aggiunge il commento dell’esponente di Italia Viva Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai: “E’ positivo che il Pd si accorga finalmente dello scandalo Fazio, una costosissima trasmissione fuori dalle regole che non rispetta la Risoluzione contro i conflitti di interessi di autori e agenti, non rispetta la trasparenza sui compensi degli ospiti, non rispetta il gioco di squadra per la Rai ma ospita spesso volti della concorrenza come ieri con Maria De Filippi simbolo di Mediaset.

Viene da chiedersi, però, come si possa almeno in questo caso dare la colpa esclusivamente al direttore di rete Franco Di Mare, visto che il mega contratto milionario a Fazio è stato confermato dal Cda e dall’amministratore delegato a guida M5s, visto che il rinnovo del contratto milionario all’Officina lo ha deciso Salini, visto che a tutelare i privilegi degli agenti e la proliferazione in un’unica trasmissione di artisti e ospiti della stessa agenzia esterna è stato lo stesso amministratore delegato nominato dal Movimento 5 stelle che ha ritardato di 4 anni l’applicazione della risoluzione della Vigilanza. Sembra che Fazio rappresenti davvero un’azienda a sé anche dentro la stessa Rai, con la piena complicità dei vertici. Fazio ha cambiato tutte le reti, dimezzando gli ascolti e mantenendo gli stessi costi e compensi. Il consigliere Laganà, rappresentante dei dipendenti, si chiede quale sia la linea editoriale dell’azienda? Purtroppo è ben evidente: sprechi, privilegi, favoritismi con i soldi degli italiani.”

La Lega affida la sua reazione a una nota firmata dai membri della Commissione vigilanza Rai Morelli, Bergesio, Capitanio, Coin, Maccanti e Peregreggi: “Ieri sera Maria De Filippi volto di punta di Mediaset ha egemonizzato Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio su Rai3 in quota M5s, ottenendo solo l’8.8% di share malgrado i costi esorbitanti del programma. Insomma, si tratta di una scelta che fatichiamo a comprendere anche alla luce del risultato registrato dal Tg5 che con l’intervista a Papa Francesco, in esclusiva mondiale, faceva il 19% di ascolti. Invece di puntare a rafforzare il servizio pubblico con programmi di qualità, la Rai trasmette fiabe gender e fa megaspot a Netflix su Sanpa e a Mediaset. Un paradosso vergognoso. Immaginatevi se ci fosse stata la Lega a Palazzo Chigi in ogni talk show si sarebbe gridato agli scandalosi favori di Matteo Salvini all’alleato Berlusconi. Invece contro la Rai grillina genuflessa al Governo e a Rocco Casalino, non si leva nessuna voce”.

La polemica sugli spazi riservati ai volti della concorrenza ritorna in maniera ciclica, un dibattito aperto da tempo che va oltre l’ospitata di Maria De Filippi nel salotto di Fabio Fazio. La tv nel 2021 può e deve avere degli steccati? È opportuno concedere spazio alla concorrenza per un’intervista e non per una parodia? C’è posta per te davvero trae un beneficio auditel da questo blocco dedicato? La presentatrice pavese è stata ospite di Domenica In nelle scorse settimane dopo numerosi stop che aveva commentato in un’intervista al FattoQuotidiano.it: “Queste cose non le capisco. Quando la Rai stoppa le ospitate fa un errore, della concorrenza parliamo io, lei e altre trenta persone. Quando c’è un evento come Sanremo Mediaset si ferma ed è giusto che si fermi. Il pubblico guarda semplicemente la tv”.

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