Televisione

C’è Posta per Te vince (sempre) tutto. Ma la sfida con RaiUno stavolta non è ‘reale’: ecco perché

Una programmazione anomala perché i programmi si sfidano appena 88 minuti, una scelta che per Rai1 ha il sapore della fuga. Fondamentale la fascia del prime time, doveroso non chiudere a notte fonda ma salutare il pubblico alle 22.40, in piena pandemia, vuol dire spegnersi e favorire la concorrenza

di Giuseppe Candela

“C’è posta per te” non conosce rivali. La 24° edizione debutta con grandi ascolti: dalle 21.14 alle 00.39 Canale 5 ha ottenuto 6.271.000 telespettatori con il 28% di share. Mediaset si aggiudica la sfida che di fatto sembra non esserci perché su Rai1 la terza puntata di “Affari Tuoi-Viva gli Sposi” si ferma dalle 20.43 alle 22.42 a soli 4314.000 con il 15,92%, in forte calo rispetto ai primi appuntamenti. Sabato scorso lo show condotto da Carlo Conti aveva ottenuto ben 5.159.000 spettatori pari al 19.2% di share.

Una programmazione anomala perché i programmi si sfidano appena 88 minuti, una scelta che per Rai1 ha il sapore della fuga. Fondamentale la fascia del prime time, doveroso non chiudere a notte fonda ma salutare il pubblico alle 22.40, in piena pandemia, vuol dire spegnersi e favorire la concorrenza. Al debutto la De Filippi decide di non strafare, va sull’usato sicuro, su storie che fermano il pubblico davanti alla tv ma senza esagerare. “Questa è la storia di un regalo”, “Maria posso sapere cosa ti ha raccontato?”, i bambini, le matrigne, i rapporti interrotti con i genitori, la ricerca del primo amore: tutto torna perché “C’è posta per te” è immobile nella forma perché forte nelle sue storie differenti. Il people show di Canale 5 si conferma il vero romanzo popolare del piccolo schermo, il Censis della tv capace di raccontare meglio di tutti il paese reale. Una macchina perfetta che rassicura e stupisce, sintomo che i programmi veramente forti non sentono l’usura del tempo.

Si parla alla pancia per arrivare al cuore. Così Sabrina Ferilli gioca facile in una storia in cui si raccontano le difficoltà economiche, la De Filippi supera il tabù delle citazioni della concorrenza valorizzando il fenomeno “Doc-Nelle tue mani” con Luca Argentero. È un debutto con il pilota automatico, è il siamo tornati prima del grande show, ma la serata inizia a orari umani (con Striscia la notizia in chiusura alle 21.11) e tiene compagnia al pubblico costretto a casa da coprifuoco e quarantena.

Il Covid c’è, esiste ma non stravolge “C’è posta per te” dando un senso di normalità. I partecipanti una volta aperta la busta si abbracciano, il postino alla consegna usa l’igienizzante e fa togliere la busta da un contenitore apposito, l’ospite non saluta la conduttrice e i protagonisti delle storie. Piccoli accorgimenti, quasi impercettibili, in una tv che ha cambiato di molto le sue abitudini. Così il pubblico c’è, diviso dal plexiglass, dopo i controlli di rito, applaude, si emoziona: aggiunge calore e rafforza il racconto.

E sul fronte Rai1? La trasmissione conferma l’impressione poco positiva delle prime due puntate. “Affari Tuoi” torna fuori dal suo vecchio orario con una piccola rivoluzione, via le regioni, l’arrivo dei vip, una scenografia glaciale, innesti autorali e una conduzione differente. Un programma salvato dal solito processo di “Contizzazione” ma il conduttore fiorentino, seppur capace, non ha di certo le abilità da showman per un format simile. La “Contizzazione” incide su ospiti, scaletta, ritmo: si riducono i danni, ad essere sinceri. Frassica e Pantani quasi con il ruolo di spalla, si punta sulla maggiore interazione dei vip in studio ma il programma sembra slegato dalla sua identità. Uno show che aveva una propria liturgia, aver cambiato linea rende inutili paragoni non contestualizzati. “Affari tuoi” non esce dalla zona comfort, si affida a Conti per portarla a casa ma non per “rinascere” davvero.

C’è Posta per Te vince (sempre) tutto. Ma la sfida con RaiUno stavolta non è ‘reale’: ecco perché
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