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Fabio Volo: “Sono cresciuto nella povertà ma ho pagato i debiti di mio padre. Sono sopravvissuto a me stesso, la cosa più pericolosa”

di F. Q.

“Devo dire grazie a me stesso: perché credo di essermi sopravvissuto, non solo alle mie paure e ai miei limiti, ma al mio successo, al fatto di aver ottenuto quello che desideravo. Era, forse, la cosa più pericolosa”. A dirlo è Fabio Volo che, in un’intervista al Corriere della Sera, si è raccontato a cuore aperto, ripercorrendo la sua carriera e la sua vita privata. “Mio padre purtroppo ha sempre avuto grandi problemi economici, pignoramenti, sono cresciuto dentro questa bolla della povertà. Non che non ci fosse da mangiare, ma il non poter fare le cose. Quando sono stato fortunato abbastanza da aiutarli ho pagato i suoi debiti, ho comprato casa per loro e li ho mandati in pensione qualche anno prima. Il più grade successo della mia vita è stato quello”, ha confidato lo scrittore e conduttore radiofonico.

“Cosa ho imparato dai miei genitori? Da mio padre, la cultura del lavoro: la disciplina, la coscienza, il rispetto dei tempi, la determinazione: l’opposto dell’Instant Gratification che funziona oggi sui social – ha proseguito Fabio Volo -. Da mia madre, molto socievole, l’empatia con il mondo e il non giudicare gli altri”. Infine, il suo grazie: “Una volta avrei risposto a mio padre e mia madre, a quelli che mi hanno aiutato. Ora sono nella comprensione anche dei giuda, quindi i veri grazie devo dirli pure a chi mi ha ostacolato“.

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