Anche in Veneto, come in altre regioni d’Italia, sono stati riscontrati casi di ‘variante inglese‘ tra i positivi al coronavirus. A comunicarlo in una conferenza stampa straordinaria del 26 dicembre, il presidente della Regione, Luca Zaia. La scoperta è stata fatta la vigilia di Natale dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie che ha individuato “tre casi” su cinque campioni analizzati, di “pazienti che avevano avuto un collegamento con il Regno Unito“. A parlarne la dottoressa Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto zooprofilattico. La presenza della variante, ha spiegato Francesca Russo, direttore della prevenzione della Regione Veneto, è stata riscontrata in due donne e un uomo provenienti dal Regno Unito: “I pazienti stanno bene, solo una persona ha un po’ di febbre”.

Ma non solo. Secondo quanto annunciato in conferenza stampa, tra le scoperte dell’attività di sequenziamento dell’Istituto zooprofilattico, anche l’assenza di “collegamento” tra il virus estivo e quello della seconda ondata, che, ha spiegato la dottoressa Ricci, avevano due sequenze differenti. “Quindi sicuramente non c’è un collegamento con la cosiddetta seconda ondata”, ha concluso la dottoressa.

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