Sei casi tra i viaggiatori di ritorno da Londra e controllati nei giorni scorsi nell’aeroporto di Capodichino a Napoli prima della sospensione dei voli dal Regno Unito. Ma anche tre positivi individuati in Veneto e altri due in Puglia, oltre a due pazienti del Varesotto (identificati a Pavia) e uno della provincia di Chieti. La variante inglese del coronavirus circola anche in Italia e ora è stata certificata la sua presenza in Veneto, la Regione dove il Sars-Cov-2 da settimane corre più velocemente che nel resto d’Italia. Nel giorno di Natale sono stati comunicati più di 5mila casi con un tasso di positività al 36%, contro il 12,5% nazionale. Lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte – qualche giorno fa – non ha escluso che l’aumento dei contagi registrato in Veneto nelle ultime settimane possa essere legato proprio al ceppo che arriva dal Regno Unito. Intanto, a poche ore dalla Francia, anche la Spagna ha identificato sul proprio territorio casi di variante britannica del coronavirus. Il Giappone, invece, a partire da lunedì e fino alla fine di gennaio, ha deciso di chiudere le sue frontiere ai cittadini stranieri.

Veneto – “Abbiamo trovato il virus inglese”, ha riferito in conferenza stampa il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sottolineando che la scoperta è stata fatta la vigilia di Natale dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. “Abbiamo scientificamente dimostrato – ha aggiunto Zaia – che il virus estivo non ha a che fare con quello della prima fase né con quello che abbiamo adesso. Il contagio di oggi non è con la mutazione che avevamo quest’estate, è una nuova mutazione dall’autunno a oggi”. La direttrice generale dello Zooprofilattico Antonia Ricci ha illustrato i risultati preliminari degli studi di sequenziazione: “A novembre abbiamo analizzato 37 virus – ha spiegato – e in questi primi non abbiamo trovato la variante inglese ma 8 diverse varianti“. Ricci ha poi aggiunto che lo Zooprofilattico ha messo a punto un modello rapido che identifica le mutazioni tipiche della variante inglese. “Avevamo individuato – ha detto – 5 campioni di pazienti che avevano un collegamento con il Regno Unito: di questi, 3 sono risultati positivi alla variante, due a Treviso, uno a Vicenza“.

Campania – Sei casi di variante inglese sono stati riscontrati anche dai ricercatori del gruppo di sequenziamento genomico coordinato da Davide Cacchiarelli presso l’istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli, il Tigem. I sei tamponi provenivano da viaggiatori di ritorno da Londra, controllati nei giorni scorsi nell’aeroporto di Capodichino prima della sospensione dei voli dal Regno Unito. I ricercatori hanno determinato la sequenza completa del genoma virale in 115 tamponi positivi eseguiti negli ultimi mesi in Campania dall’Istituto Zooprofilattico. Oltre i sei casi ‘inglesi’, nei restanti campioni analizzati sono state identificate otto diverse varianti, tutte appartenenti al “tipo B”, largamente diffuse in Europa. Lo studio, i cui risultati sono stati depositati in Gisaid (il database di riferimento mondiale per le sequenze dei genomi virali), fornisce quindi una prima mappa delle varianti Sars-CoV-2 presenti in Campania. “Proseguirà nei prossimi giorni un lavoro attento di controllo e di filtro rispetto agli arrivi e sulla evoluzione dell’epidemia, per garantire al massimo le condizioni di sicurezza”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando i sei casi.

Lombardia – Due casi, i primi, di contagio della variante inglese sono stati registrati anche in Lombardia. Il primo è stato registrato ad Arsago Seprio, paese di 5mila abitanti in provincia di Varese. Lo ha reso noto il sindaco Fabio Montagnoli, sulla pagina Facebook del Comune. Si tratta di un dipendente di una compagnia aerea “proveniente dal Regno Unito”. L’uomo, ha precisato il sindaco, “è isolato e non ha avuto contatti con altre persone”. Il Policlinico San Matteo di Pavia ha poi comunicato che i casi trasmessi dall’Ats Insubria e risultati positivi sono due: si tratta di due cittadini italiani atterrati a Malpensa nei giorni scorsi, esattamente il 23 e il 24 dicembre. I due eventi sono tra loro indipendenti e non sono, in alcun modo, relativi a un focolaio.

Puglia e Abruzzo – La variante inglese è stata identificata anche in un paziente della provincia di Chieti, nel corso delle attività di diagnosi e caratterizzazione genomica dei ceppi Sars-CoV-2 circolanti in Abruzzo eseguite dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izsam). In Puglia invece è stato scoperto un secondo caso, come ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco. Riguarda un giovane rientrato da Londra il 19 dicembre scorso, sullo stesso aereo sul quale aveva viaggiato il primo paziente di cui nei giorni scorsi è stata rilevata la positività alla variante inglese del Covid. Il secondo paziente è stato individuato grazie allo screening avviato su tutti i viaggiatori del volo. Il 21 e 22 dicembre scorsi i tamponi eseguiti sui due pazienti sono stati trasferiti all’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata.

Il Giappone – Tokyo ha deciso di sospendere la possibilità di entrare nel Paese per i cittadini stranieri: la chiusura avrà effetto a partire da lunedì 28 dicembre e fino alla fine del mese di gennaio. Lo ha annunciato il governo, citato dall’agenzia di stampa giapponese Kyodo. Si tratta di una misura proprio contro la diffusione della nuova variante di coronavirus scoperta nel Regno Unito. Oggi il Giappone ha confermato di avere individuato due nuove persone con la variante britannica del virus, una delle quali infettata nel primo contagio all’interno del Paese.

Nel resto d’Europa – Anche in Francia circola la variante inglese. Il primo caso è quello di un cittadino francese che abita nel Regno Unito ed è rientrato in patria da Londra il 19 dicembre, “è stato ammesso in ospedale il 21 ed è risultato positivo”, riferisce il ministero della Salute, secondo il quale si tratta della “prima contaminazione con la variante Voc 202012/01 del virus del Covid-19″ rilevata in Francia. La notizia è stata comunicata da Parigi nella serata del 25 dicembre: poche ore dopo, questa mattina, anche la Spagna ha confermato i primi quattro casi di contagio con la variante del coronavirus isolata nel Regno Unito. Tutti i positivi avevano viaggiato in Gran Bretagna e sono stati identificati a Madrid. Sempre oggi anche la Svezia ha comunicato di aver rilevato la nuova mutazione: si tratta di un viaggiatore arrivato dal Regno Unito che si è sentito male all’arrivo ed è risultato positivo. La variante inglese era stata trovata in Germania alla vigilia di Natale: positiva una donna arrivata a Francoforte da Londra.

Le altre rilevazioni in Italia – Anche nel nostro Paese il primo caso individuato ha riguardato una donna che con il suo convivente era rientrata dal Regno Unito con un volo atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Un altro caso di positività alla nuova sequenza del virus è stato accertato il 23 dicembre scorso a Loreto, in provincia di Ancona: la persona risultata positiva sembra però non aver avuto collegamenti diretti con cittadini tornati dal Regno Unito né è stata di recente su suolo britannico.

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