Ma ve li ricordate i tempi in cui in questo periodo il Chievo scendeva in campo con i panettoni? Eravamo felici e non lo sapevamo. Quello sì che era il vero clima di Natale. In ogni caso, procediamo pure con l’ultima settimana prima delle Feste, che poi ci fermiamo e tutti a fare il cenone con il proprio cane perché non si può uscire e stare insieme.

Lunedì è il giorno dei sorteggi. La Juve pesca il Porto, e i ricordi riaffiorano.

Chissà se Bonucci ri-lascerà la Juventus, ri-andrà al Milan per poi ri-ritornare alla Juve.

Martedì si sfidano per la prima volta gli Inzaghi brothers, che non è una band musicale del 2007, ma i due fratelli Inzaghi, Pippo e Simone, che si affrontano in Benevento-Lazio.


La faccia di Pippo è tutto un programma.

Mercoledì tocca prima alla Juventus, che non va oltre il pareggio contro Gollini. Il portiere para di tutto: rigore di Sium, tiri degli attaccanti bianconeri, il Covid, un pezzo dello shuttle caduto a 500milioni di chilometri orari. Poi il Milan riesce nella miracolosa impresa di far segnare 2 gol a Destro. Se solo ci fosse riuscito quando Destro giocava al Milan.

Nella stessa serata il PSG passeggia come al solito ma è Kylian Mbappé a dare spettacolo (osceno fra l’altro): capelli blu effetto Bulma e pantalone alla Fantozzi.

Giovedì altro traguardo del calcio femminile. La Bonansea diventa l’unica italiana ad entrare nella Top 11 FIFA delle calciatrici. Innanzitutto bisogna fare i complimenti alle ragazze.

Venerdì ci pensa invece Moukoko a darci la solita carica d’autostima: ad appena 16 anni diventa il più giovane marcatore della storia della Bundesliga. Io a 16 anni facevo il mercato estivo nella carriera di Fifa, simulavo la prima partita di campionato, la perdevo e ne ricominciavo un’altra.

Sabato torna il campionato e torna il Sium. CR7 vola in alto e Pirlo reagisce così dopo il gol:

Stava aspettando che Cristiano Ronaldo scendesse col paracadute.

Domenica è il Milan ad entrare nei record, o meglio, Leao. No, nessun record per il taglio più tamarro, ma per il gol più veloce: solo 6 secondi per andare in rete, neanche nel più riuscito dei kick-off glitch.

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Dieci anni fa l’addio a Enzo Bearzot, il ct del Mundial che si commosse al ritorno nel paese natale (e aspetta un campetto col suo nome)

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