Una porta aperta nel cuore di Genova per chi veniva lasciato ai margini della società. La Comunità di San Benedetto voluta da don Andrea Gallo compie oggi 50 anni e, a sette anni dalla morte del fondatore, va avanti nel rispetto delle proprie origini. “Quello che vediamo in questi giorni – riassume il clima che si respira in questo strano anniversario che si priva dei consueti festeggiamenti il portavoce di San Benedetto, Domenico Chionetti – è che le persone impoverite sono sempre di più. Crescono le disuguaglianze e per noi è inevitabile pensare a come farsi carico di chi resta ai margini, in questa direzione uno strumento irrinunciabile sarebbe sicuramente l’approvazione della patrimoniale”. Nella storica cucina della canonica, cuore pulsante della Comunità dalla porta sempre aperta, uno dei ragazzi accolti nei primi anni di questa esperienza, poi divenuto grande amico di Don Gallo: “La nostra è sempre stata una comunità di ‘accoglienza’, in opposizione a quelle che nascevano guardando al solo ‘recupero’. Noi eravamo protagonisti del nostro percorso di consapevolezza delle cause che ci avevano costretto ai margini o nelle dipendenze. Ci sarà sempre bisogno di un luogo come questo che indichi la possibilità di una strada alternativa e denunci le storture di un sistema che produce scarti, oggi come 50 anni fa”.

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