È una Angela Merkel stizzita, raccontano fonti interne al partito a Die Welt, quella che ha partecipato a all’ultimo incontro virtuale della Cdu, dopo che in mattinata il suo portavoce, Steffen Seibert, aveva definito “preoccupanti” gli ultimi dati sul coronavirus in Germania diffusi dall’Istituto Robert Koch. “Seguendo il principio della speranza non andiamo avanti – ha detto la Cancelliera – La situazione diventa troppo complicata. Con queste misure non possiamo cavarcela quest’inverno“. Così, nei piani del governo di Berlino ci sono già nuove restrizioni che saranno imposte già prima di Natale per evitare che la curva dei contagi torni ad alzarsi: “In questi giorni si parla troppo degli stand per il vin brulé e troppo poco degli infermieri e del personale sanitario che si affatica nelle terapie intensive”, ha continuato la capa dell’esecutivo tedesco.

In mattinata Seibert aveva dichiarato che i dati del Robert Koch Institut sono “preoccupanti” e mostrano che il numero delle nuove infezioni da Covid “resta molto alto” e addirittura a tratti “aumenta”. “È giusto” che le regioni in cui la situazione è più grave rafforzino le misure, ha detto prima di lanciare un appello a “mantenere la disciplina” e a “ridurre il più possibile i contatti”, soprattutto in vista delle festività.

La Grecia ha deciso di prolungare il lockdown fino al 7 gennaio, quindi anche durante le vacanze di Natale, con scuole, tribunali e ristoranti che rimarranno chiusi, ha annunciato il portavoce del governo Stelios Petsas, mentre saranno vietati i viaggi non essenziali tra le regioni. Gli ordini di restare a casa rimarranno in vigore fino a quella data, con spostamenti fuori dalle famiglie notificati tramite sms. E anche la Danimarca ha deciso di optare per una seconda serrata totale: chiuse le scuole medie e superiori, bar, caffè e ristoranti nelle aree più colpite dalla seconda ondata di coronavirus, tra cui la capitale Copenhagen. “Il tasso di contagi è troppo alto, la situazione è preoccupante”, ha detto la premier Mette Frederiksen. Stop anche a cinema, teatri, palestre e biblioteche, mentre a Natale gli incontri dovranno essere limitati a un massimo di dieci persone. Intanto la famiglia del principe ereditario danese Frederik è in quarantena dopo che il figlio maggiore, il quindicenne principe Christian, è risultato positivo al Covid-19, secondo quanto annunciato dalla casa reale.

Al di là della Manica, la Gran Bretagna si appresta a iniziare da domani le vaccinzazioni contro il Covid con il prodotto Pfizer/BioNTech approvato in tempi record la scorsa settimana. Il ministero degli Esteri non esclude l’impiego di aerei militari per portare altre 40 milioni di dosi dal Belgio, dopo le prime 800mila già arrivate. Il vaccino “è un prodotto di massima priorità”, il governo sta valutando opzioni di trasporto aereo non commerciali, come ha spiegato una fonte alla Bbc precisando che Londra “sta facendo in modo che le dosi possano essere disponibili in qualsiasi circostanza”, inclusa la Brexit. I primi a essere vaccinati, in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, saranno le persone che si trovano nelle case di riposo e il personale che vi lavora. Sono 50 gli ospedali usati in Inghilterra come hub per la distribuzione del vaccino.

In Francia, invece, il piano vaccinale del governo verrà presentato il 16 dicembre all’Assemblea Nazionale e il giorno successivo al Senato, al posto di un dibattito sulla politica migratoria che Parigi ha deciso di rinviare, fanno sapere fonti di governo. “Grazie agli sforzi di tutti abbiamo ottenuto il più forte calo in Europa di contagi. Ma se le condizioni non cambieranno sarà difficilissimo raggiungere l’obiettivo dei 5mila contagi quotidiani”, ha detto il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, in una conferenza stampa al ministero della Salute.
Quota 5.000 era stata fissata dal presidente Emmanuel Macron per la riapertura del Paese il 15 dicembre, dopo un lockdown cominciato a fine ottobre e “alleggerito” a fine novembre. “Prosegue una forte circolazione del virus – ha detto Salomon – e questo in tutto l’emisfero nord e in particolare in Europa. La stagione invernale sarà molto difficile”, in particolare per il rischio di contaminazione “durante le feste di fine anno”.

Uscendo dall’Europa, dopo 5 mesi Melbourne, la seconda città più grande dell’Australia, ha accolto il suo primo volo internazionale. Lo riferiscono i media locali. L’Australia ha chiuso i suoi confini ai non cittadini a marzo, ma gli aeroporti che operano a Melbourne hanno interrotto gli arrivi a fine giugno dopo i focolai di Covid-19 individuati in due hotel dove gli ospiti erano in quarantena.

Svizzera – Sono 9.809 le nuove infezioni da coronavirus confermate in Svizzera e nel Liechtenstein nelle ultime 72 ore. La tendenza è al rialzo rispetto allo scorso fine settimana (8.782). Negli ultimi tre giorni sono stati registrati 176 ulteriori decessi, che portano il totale dei morti a 5.024, sopra la quota dei 5mila, in questo paese di poco più di 8,5 milioni di abitanti.

Corea del Sud – Il ministro della Salute della Corea del Sud, Park Neung-hoo, ha fatto sapere l’area metropolitana di Seul è ora una “zona di guerra Covid-19”, poiché il Paese ha segnalato altre 615 nuove infezioni e il virus sembra diffondersi più velocemente. Il Paese ha registrato più di 5.300 nuove infezioni negli ultimi 10 giorni e lunedì è stato il trentesimo giorno consecutivo di contagi giornalieri a tre cifre.

Iran – L’Iran ha registrato 10.827 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore che portano il numero totale a 1.051.374: lo ha reso noto oggi la portavoce del ministero della Sanità, Sima Lari, nel suo bollettino quotidiano. I decessi sono stati 284 per un totale di 50.594 morti.

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