L’imprenditore e stilista Brunello Cucinelli dice sì alla patrimoniale. Se dovesse essere introdotta con la manovra che nelle prossime settimane verrà varata dal Parlamento, il “re del cachemire” si dice pronto al prelievo per sostenere la ripartenza dopo la fine dell’emergenza coronavirus: “Io sono il primo, non c’è nessun problema”, ha detto giovedì a Un giorno da pecora su Rai Radio1. “Noi dobbiamo riequilibrare il profitto e il dono, questo è il grande tema della vita. Così si vive meglio”, ha aggiunto.

Lo stilista umbro – che secondo Forbes ha un patrimonio di 1,7 miliardi di dollari – ha spiegato: “Voglio fare tutto quello che il mio governo mi dice, poi a volte le cose mi piacciono di più e a volte di meno, ma io credo nello Stato”. In questo momento, ha aggiunto, al governo “l’arroganza non è moltissima”. E alla domanda se chi ha di più può anche dare qualcosa di più risponde: “Questo sicuramente, lo penso fino in fondo”.

“Nessuno di noi in questo periodo ha buttato qualcosa dal frigo”, ha aggiunto e alla fine della pandemia, dice, “avremo tutti un occhio diverso”. La pandemia è un momento “duro” e “voglio immaginare un avvenire migliore”, ha detto ancora l’imprenditore che ha creato e sviluppato l’omonima azienda nel borgo medioevale di Solomeo sottolineando di voler “vivere immaginando che le mie nipotine crescano in un mondo migliore”.

Negli scorsi mesi, Cucinelli aveva donato la collezione primavera-estate rimasta invenduta ad alcune associazioni che si occupano di persone in difficoltà. “Sarebbe stato immorale riproporla”, disse a IlSole 24 ore specificando che “l’utile non dovrebbe mai essere al primo posto, a maggior ragione non può esserlo in questo momento”. Il capitalismo, aveva invece spiegato a La Stampa, “deve essere in armonia con il creato”.

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