Le prime dosi del vaccino Covid, in arrivo a gennaio, saranno destinate a medici, infermieri, operatori sanitari e agli anziani nelle Rsa. Poi “si inizieranno a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazione appartenenti ai servizi essenziali, tra cui gli insegnanti e il personale scolastico, le Forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità”. Ad annunciarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto alle Camere per illustrare il Piano strategico nazionale per la distribuzione del farmaco. “Sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani”, ribadisce il ministro, e per la campagna il governo sta pensando a coinvolgere “anche medici di famiglia e specializzandi”. La tabella di marcia prevede una prima partita di dosi all’inizio del 2021, mentre “il cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l’estate“.
Le dosi garantite all’Italia sono al momento 202 milioni, di cui inizialmente 8 da Pfizer e oltre 1 milione da Moderna. Ma “se tutti i processi autorizzativi” dovessero andare a buon fine l’Italia potrebbe contare su 40,38 milioni di dosi da Astrazeneca, 26,92 da Johnsson, 20 da Sanofi, 26 milioni da Pfizer-Biontech, oltre 10 milioni da Moderna. Il ministro ha però ricordato che “non sono i singoli Stati a trattare con le case farmaceutiche ma è la commissione Ue a negoziare per tutti gli stati europei. Le trattative avviate si sono concentrate su un gruppo di aziende con vaccini con diverse tecnologie e saranno distribuiti agli Stati secondo le popolazioni, con più dosi nel secondo e terzo trimestre 2021″.
Per ora il governo “non ha previsto l’obbligo di vaccinazione”, ribadisce Speranza. “Nel corso della campagna valuteremo il tasso di adesione dei cittadini. Il nostro obiettivo è senza dubbio raggiungere al più presto l’immunità di gregge“. Come già trapelato nelle settimane scorse, per la distribuzione delle dosi nei 300 punti vaccinali sarà impiegato l’esercito, visto che l’intera partita è gestita a livello “centralizzato” e non dalle Regioni. Previsto anche l’impiego di medici specializzandi, in accordo con il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, e soprattutto i medici di famiglia e i medici militari. Il ministero, conclude Speranza, “sta predisponendo un sistema informativo efficiente con interfacce regionali e ci sarà una sorveglianza immunologica sulla sicurezza dei vaccini monitorando eventuali eventi avversi. Le attività di sorveglianza saranno organizzate accuratamente e l’Aifa, oltre alla farmacovigilanza, promuoverà alcuni studi indipendenti sui vaccini covid e si doterà di un comitato scientifico per la campagna vaccinale”.
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