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Peiter “Mudge” Zatko, ecco chi è il “re degli hacker” ora a capo della sicurezza di Twitter

Negli anni novanta scorrazzava tra algoritmi con capelli lunghi e barbetta bionda alla Gesù Cristo assieme ai compagni del collettivo hacker Cult of the dead cow o a quelli di L0pht Heavy Industries. Insomma, Mudge hackerava siti web, craccava password...

di Davide Turrini

Il nuovo capo della sicurezza di Twitter è uno degli hacker più celebri della storia. Si chiama Peiter Zatko, detto Mudge, ha 49 anni e oggi appare con un faccino implume, capelli cortissimi, giacca e cravatta d’ordinanza. Mudge però negli anni novanta scorrazzava tra algoritmi con capelli lunghi e barbetta bionda alla Gesù Cristo assieme ai compagni del collettivo hacker Cult of the dead cow o a quelli di L0pht Heavy Industries. Insomma, Mudge hackerava siti web, craccava password, si infilava nelle pagine altrui abbattendo protezioni di ogni tipo, tanto da essere considerato massimo esperto e pioniere del “buffer overflow”, un’anomalia nel programma di riscrittura dati che esponeva siti web ad una inattesa vulnerabilità con l’accesso improvviso di utenti non autorizzati.

La collaborazione di Zatko coi “buoni” comunque è iniziata parecchio tempo fa. Nel 1998 fu protagonista di un’audizione al Congresso per esporre nuove tecniche di sicurezza informatica utili al governo americano. Nel 2000 ha lavorato alla DARPA, un’agenzia del dipartimento della Difesa del governo degli Stati Uniti che ha il compito di implementare nuove tecnologie per uso militare (tra cui la fondazione di ARPANET che diventò Internet ndr). Mudge ha già lavorato come consulente per la sicurezza di Google e ora inizia una nuova avventura con Twitter. Social che ultimamente è finito sotto attacco di parecchi “colleghi” di Zatko. La scorsa estate, infatti, alcuni giovanissimi pirati informatici erano riusciti a rubare le credenziali d’accesso al portale Slack utilizzato dai dipendenti di Twitter. Da lì, gli hacker hanno preso il controllo dei profili di parecchie celebrità statunitensi (da Obama a Bill Gates, da Bezos a Biden, come del profilo di Apple e Uber) attivando prestigiosi messaggi truffa che spingevano ad inviare Bitcoin, per poi ottenerne il doppio, con la motivazione nobile della raccolta fondi anti-Covid.

Il 16 novembre, infine, Mudge non ha potuto più nascondere al pubblico il nuovo incarico. Proprio dal suo profilo Twitter, dove appare la foto dell’audizione al Congresso con Mudge che pare un tizio allucinato, ha ufficializzato il suo lavoro con Twitter. “Oramai ne parlano tutti”, ha scritto rimanendo nei rigorosi e originari 140 caratteri. “Credo davvero nella missione di servire la conversazione pubblica. Farò del mio meglio”.

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