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“Qui è vietato parlare di coronavirus, dpcm, virologia”: ecco cosa accade in un bar romano

All'Ansa la proprietaria ha spiegato: “L'atmosfera si era fatta pesante. Così ci è venuta quest'idea per spingere i clienti a parlare d'altro. Dobbiamo ricominciare a vivere". L'intento è goliardico e leggero: non c'è alcuna intenzione di sminuire la difficoltà del momento storico attuale

di Giulio Pasqui

Qui è vietato parlare di coronavirus”. Succede in un bar della periferia di Roma, quasi ai confini con Fiumicino. Sopra la macchinetta del caffè è ben visibile un cartello giallo, esposto con fierezza da Cristina Mattioli, la proprietaria del locale. “È sconsigliato formulare possibili scenari, veggenze su prossimi DPCM e virologia”. Qui ci si può godere un caffè senza troppe preoccupazioni, almeno nel frangente di tempo di un caffè. Un’idea semplice e neanche troppo elaborata, che è diventata virale sui social. Il bar propone anche degli argomenti di discussione. “Chi vincerà il Grande Fratello Vip?”, “Chi è più matto, Nina Moric o Fabrizio Corona?”. “Mark Caltagirone esiste?”, “Ma perché i 33 trentini dovrebbero entrare a Trento trotterellando?”. All’Ansa la proprietaria ha spiegato: “L’atmosfera si era fatta pesante. Così ci è venuta quest’idea per spingere i clienti a parlare d’altro. Dobbiamo ricominciare a vivere, ci sono anche altre cose che ci siamo persi oltre il covid, dobbiamo riprenderci in mano la nostra vita normale”. L’intento è goliardico e leggero: non c’è alcuna intenzione di sminuire la difficoltà del momento storico attuale, lo garantisce chi ha ideato questo singolare cartello. “Nessuno sottovaluta il momento che stiamo vivendo e le precauzioni da rispettare, ma senza infrangere le regole abbiamo bisogno di leggerezza, almeno durante la pausa caffè”. E i clienti apprezzano.

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