Il primo giorno del weekend conclusivo degli Stati generali si è aperto con le tensioni a distanza tra Vito Crimi e Davide Casaleggio. Il figlio del cofondatore del Movimento ha infatti annunciato con un post su Facebook di aver “declinato” l’invito a partecipare all’assemblea finale di quello che viene ormai considerato il primo congresso della storia M5s. “Molte decisioni già acquisite, si pubblichino i verbali e i voti”, ha scritto su Facebook. Il capo politico reggente ha risposto poco dopo, nel suo intervento di apertura, difendendo “la grande partecipazione dal basso” che legittima l’iniziativa: “Abbiamo organizzato migliaia di assemblee”, ha dichiarato. E oggi, la prima giornata di confronto, ha visto 305 delegati collegati online per i tavoli di lavoro sui temi. Domenica 15 novembre invece, si svolgerà l’incontro finale che sarà trasmesso in streaming e tra i vari interventi è previsto anche quello del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (ore 15.30). Nei giorni scorsi gli iscritti M5s hanno votato i relatori per il confronto e sono stati scelti i trenta più votati: in lista ci sono attivisti, parlamentari ed eurodeputati. Non mancherà la voce di alcuni dei principali leader 5 stelle: Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. E’ atteso anche un videomessaggio di Beppe Grillo.

La prima giornata – I 305 delegati si sono confrontati dividendosi in tre tavoli principali (agenda politica, organizzazione, principi e regole) che, per ogni punto da trattare, vengono suddivisi in sotto-tavoli in cui tutti i partecipanti possono dire la loro. Contributi che confluiscono in sintesi che poi andranno a comporre il documento finale. “Nella mattinata – spiegano fonti dei 5 Stelle – è stata registrata una grande soddisfazione da parte dei partecipanti per la modalità di lavoro e partecipazione in atto: il metodo improntato al confronto ha raccolto ampio consenso. Fino ad ora sono state affrontate la differenziazione dei ruoli fra iscritti e attivisti, il modello di governance da adottare, fino ai temi legati all’agenda politica in cui il reddito di cittadinanza la fa da padrone, con la richiesta di potenziarlo ulteriormente, e un più marcato investimento sulla scuola pubblica”. Nel pomeriggio si sono affrontati gli altri punti: supporto telematico alla democrazia diretta e alleanze; finanziamento e organi del Movimento; sanità e fisco.

L’assenza di Casaleggio – Il presidente dell’associazione Rousseau ha giustificato il suo rifiuto mettendo in discussione l’effettiva democraticità del dibattito. Una contestazione che arriva in un momento in cui, lo stesso Davide Casaleggio, è messo sotto accusa per la gestione della piattaforma per la partecipazione online. “Alcuni giornali”, si legge nel post di Casaleggio, “si interrogano sulla mia eventuale presenza agli Stati Generali del Movimento 5 stelle. Ho ricevuto ieri l’invito a partecipare nella discussione di domenica. Ho deciso di declinare perché ritengo che se ci sono delle regole di ingaggio, queste debbano essere rispettate. Leggendo il documento di guida della discussione del primo giorno, registro che molte decisioni sono già state date per acquisite e si chiedono solo i dettagli. Su altre, come la questione sul vincolo dei due mandati l’indicazione dai territori é stata chiara, ossia che rimanga intoccabile, ma al primo punto del documento guida si indica esplicitamente di dibattere su eventuali deroghe da adottare”. Quindi, ecco la richiesta di Davide Casaleggio ai vertici del Movimento: “Penso sia doveroso pubblicare i voti sia dei delegati del sabato sia dei relatori della domenica prima dell’evento, come anche i verbali delle riunioni provinciali e regionali, nella versione originale, che riportino i risultati degli incontri ufficiali nei quali tutti hanno potuto partecipare e che oggi non sono pubblici”. Infine, Casaleggio ha contestato il fatto che, tra coloro che siedono al tavolo della due giorni ci sia anche chi non ha rispettato le regole (e in particolare sulla restituzione di stipendio e spese non rendicontate: “Le persone che dibatteranno dei nostri valori dovrebbero in primis aver rispettato le regole che abbiamo oggi. Non vorrei che si arrivi al paradosso che a scrivere le regole siano anche coloro che per primi non le rispettano. Probabilmente tutto ciò potrebbe dare l’integrità e la trasparenza che merita questo percorso”.

Il discorso di Crimi – Ad aprire i lavori della due giorni è stato naturalmente il capo politico reggente Vito Crimi: “Noi vogliamo valorizzare gli argomenti, le motivazioni che stanno alla base delle posizioni, se facessimo un dibattito tra posizioni non ne verremmo fuori. Se cerchiamo di capire le motivazioni e le argomentazioni, magari scopriamo che sono uguali ed è più facile trovare un percorso unitario. Lo scopo di questi Stati Generali non è dividere, non è capire chi sta con chi. Lo scopo è trovare un percorso unitario”. Crimi ha anche replicato a distanza a Casaleggio: “Leggo che c’è una richiesta sulla necessità di rendere trasparenti i voti ottenuti da chi partecipa al dibattito. Io credo che i nostri iscritti più che di sapere dei voti abbiano bisogno di risposte su come il loro contributo verrà organizzato. Non è la prima volta che accade. Ogni volta in cui abbiamo avuto un processo che non si concludeva con la votazione noi abbiamo congelato questi dati. Tutti sapevano che i dati sarebbero stati pubblicati dopo il cambio della governance. Queste informazioni saranno rese pubbliche al momento in cui completeremo questo processo, al momento sono gelosamente custodite da due notai”. Crimi ha difeso l’iniziativa: “Abbiamo organizzato questo evento totalmente online. Un’operazione non facile provare a mettere insieme migliaia di persone e fare un percorso di partecipazione. Si sono svolte migliaia di ore di assemblee, 170 riunioni, hanno partecipato quasi 8mila persone e la grande partecipazione dal basso è il risultato per me che più legittima questo percorso”.

Crimi ha anche spiegato quali saranno i prossimi passaggi: “Alla fine di questa giornata non avremo una deliberazione definitiva su ogni singolo tema, ma avremo una base su cui implementare i passaggi successivi, che sono affidati ai nostri iscritti. Qui aggiungiamo un valore alla democrazia diretta. Il voto è un passaggio fondamentale, è l’elemento di chiusura ma prima di arrivarci c’è un percorso di costruzione delle questioni che vengono poste alla votazione. Non c’è un quesito, un programma costruito al di fuori e che viene posto alla discussione. Ma è qualcosa che viene costruito man mano dal basso”. E alla fine del processo ” il mio compito di reggente, che è durato anche più del dovuto, sarà finito. Gli Stati Generali sfoceranno in un momento in cui io terminerò il mio incarico. E’ arrivato il momento di dare una guida legittimata dal voto degli iscritti al Movimento”. Al centro delle discussioni di queste settimane tra i delegati ci sono stati alcuni degli elementi fondativi del Movimento. E a questo proposito, il principio del limite dei due mandati, ha assicurato Crimi, “è stato da tutti confermato però in tutte le occasioni è stata anche ribadita l’importanza di valorizzare l’esperienza e la competenza e quindi” si parlerà “di come conciliare queste due cose”.

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M5s, Crimi agli Stati generali: “Principio dei due mandati è stato confermato da tutti, ma bisogna valorizzare le esperienze”

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