In Danimarca, lo State Serum Institute, che si occupa di malattie infettive, ha trovato da giugno 214 persone (su un campione di 5.102) infette da versioni del coronavirus sviluppate nei visoni. In tutti i casi si tratta di varianti del virus mutate negli animali e poi trasmesse all’uomo. Una di queste, la cosiddetta variante cluster 5, trovata in 5 allevamenti ha dimostrato di meno sensibili agli anticorpi negli esperimenti di laboratori. Una reazione particolarmente preoccupante perché metterebbe a rischio l’efficacia dei vaccini allo studio nel caso questa variante dovesse diffondersi. Al momento le persone contagiate con questo tipo di virus sono ferme a 12, di cui 11 nello Jutland settentrionale. Altre varianti – dal cluster 2 al cluster 4 – sono ancora in fase di studio. Tuttavia, a quanto pare, ci vorranno settimane prima che i risultati di questi studi siano disponibili.

La situazione ha spinto il Paese ad avviare l’abbattimento di 15 milioni di animali. Il pericolo della mutazione è che renda inefficaci eventuali vaccini. Ieri il governo danese ha invitato 280mila persone che vivono nei pressi degli allevamenti ad evitare spostamenti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha comunicato di stare seguendo attentamente la situazione e di essere in costante contatto con le autorità danesi.

Quarantena obbligatoria anche per chi arriva o rientra dalla Danimarca da stanotte nel Regno Unito: lo ha deciso il governo di Boris Johnson con un provvedimento “d’urgenza” firmato prima dell’alba dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps, in seguito all’allarme provocato dal caso del coronavirus mutato individuato negli allevamenti di visoni del Paese scandinavo.
La Danimarca era rimasta una dei pochissimi Paesi europei esentato da questa cautela dopo l’annuncio ieri dell’abolizione del corridoio libero di viaggio per Germania e Svezia, sull’onda dell’impennata di contagi della seconda ondata verificatasi anche lì.

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