Finisce in tribunale l’ex coppia formata da Miguel Bosè e Nacho Palau. Quest’ultimo, scultore di professione, ha denunciato l’ex compagno per la paternità dei loro quattro figli, due coppie di gemelli nati da gravidanze surrogate. La causa legale si è aperta ieri e Palau chiede la possibilità di riunire i quattro ragazzi, considerati fratelli e con gli stessi diritti, al momento due figli sono andati a vivere in Messico con il famoso cantante mentre gli altri due si trovano in Spagna con lo scultore.
Quest’ultimo ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto con i loro figli insieme, immortalati di spalle quest’estate, per la prima volta uniti dopo due anni di lontananza: “Fratelli per sempre“, si legge nella didascalia con l’immagine di Tadeo, Diego, Ivo e Telmo, questi i loro nomi. “I bambini hanno bisogno l’uno dell’altro, tutto questo non ha senso”, ha dichiarato qualche giorno fa in un’intervista Palau.
Lo scultore dovrà dimostrare di essere stato per trent’anni il compagno di Bosè, pur non essendo stati mai sposati, e soprattutto che i quattro bambini sono il frutto del loro desiderio di formare una famiglia. È opportuno ricordare che i figli, nati tutti nel 2011 a pochi mesi di distanza, pur non essendo fratelli di sangue sono cresciuti insieme fin dalla loro nascita. Tutto è andato per il verso giusto fino alla rottura con il cantante a cui ora Palau chiede di poterli condividere con gli stessi diritti.
Spetterà alla Corte spagnola stabilire la paternità, il progetto familiare e il luogo della residenza: percorso non facile per i giudici considerando il vuoto legislativo del diritto di famiglia. Ad oggi la maternità surrogata non è prevista dalla legge in terra iberica e non esistono precedenti simili dal punto di vista giudiziario. “Confido nella giustizia”, ha detto Palau prima del suo ingresso in tribunale mentre Bosè ha scelto di entrare dal parcheggio per evitare dichiarazioni pubbliche.
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