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Bambino di 2 anni salta sul divano e si impiglia nella corda della tenda: la madre lo trova senza vita

Il medico legale che ha eseguito l'autopsia sul corpo del piccolo ha spiegato che la morte è stata causata da un arresto cardiaco in seguito allo strangolamento: "Purtroppo il suo cervello ha subìto danni irreversibili a causa della carenza di ossigeno"

di F. Q.

“È morto in quei pochi minuti in cui mi sono distratta per preparare il tè“. Così ripete Lauren Grimshaw, 26 anni, tornando con la mente a quanto successo il 4 aprile scorso: suo figlio di due anni, Cobie Grimshaw, stava giocando a saltare sul divano quando si è accidentalmente impigliato nella corda della tenda alla finestra, rimando impiccato. Ora, a distanza di mesi, i giudici di Looe, cittadina della Cornovaglia dove è avvenuto il fatto, hanno archiviato definitivamente la morte del piccolo come un tragico incidente.

I soccorritori che erano intervenuti sul posto quel giorno e i medici che avevano tentato di rianimare il bimbo avevano infatti dovuto segnalare da prassi l’episodio all’autorità giudiziaria ma il processo ha accertato che la sua morte è stata solo una fatalità, conseguenza di un incidente domestico. È stata la madre a ricostruire quanto successo quel giorno: “In casa c’ero io, il mio compagno e da non molto era arrivata mia madre. Sono andata in cucina per azionare il bollitore e preparare un tè e quando sono tornata Cobie aveva giocato a saltare sul divano ma poi era stranamente tranquillo. Pensavo si fosse addormentato, ma quando mi sono avvicinata ho visto la corda che gli stringeva la gola. Ho iniziato a urlare, mia madre mi ha dovuto togliere dalle mani il bambino perché ero in preda a una crisi isterica. Sono andata a chiamare il mio vicino di casa che lavora come volontario e, in attesa dell’ambulanza, ha eseguito un massaggio polmonare per venti minuti”.

Il piccolo è stato portato in elicottero in ospedale dove è rimasto ricoverato per tre giorni. Il 7 aprile Cobie non ce l’ha fatta. “Mi è stato detto che il suo cervello si era gonfiato e che probabilmente non ce l’avrebbe fatta. È stato tenuto attaccato a un ventilatore fino al 7 aprile, quando è deceduto. Sono devastata dalla morte di Cobie e mi manca ogni giorno. Vorrei solo che le cose tornassero quelle di prima”. Il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo del piccolo ha spiegato che la morte è stata causata da un arresto cardiaco in seguito allo strangolamento: “Purtroppo il suo cervello ha subìto danni irreversibili a causa della carenza di ossigeno”.

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