Vestaglione di flanella, frittatona di cipolle, familiare di Peroni gelata e il server di Eleven Sports che non va neanche a spingerlo. Kitikaka plana per qualche secondo in Serie C e non trova nemmeno pane per i suoi denti. Non c’è trucco e non c’è inganno, ma non c’è nemmeno mezza partita. Correva il giorno 27 settembre appena trascorso. Primo turno di C. Scansato il possibile sciopero di Lega Pro, spalti vuoti come se piovesse, e all’improvviso arrivi tu: il blackout. Del gol del vantaggio di Marco Beccaro del Sudtirol nel match contro la Fermana, ad esempio, ne è giunta eco nell’intero Alto Adige grazie a una vecchia teleferica degli alpini inutilizzata dalla guerra del ‘15-‘18. Perché il server di Eleven Sports ha fatto crash. Bam! Splat! Awkkk! Bang!

I gol di Cruciani e Bitep, quelli del pareggio in extremis della Lucchese sulla Pergolettese li ha visti il massaggiatore dei rossoneri che poi ha chiamato la moglie a casa, la quale l’ha detto ai figli, i quali si sono prodigati con il topolino della fiera dell’Est, e infine la fredda cronaca è stata raccontata ai tecnici smanettoni di Eleven Sports tutti alle prese con i fili elettrici attorno al collo, cavi e cavetti fumanti, scintille e capelli ritti. Vade retro Codacons. Il cortocircuito della lampada trentennale in pvc sul comodino può capitare. Anzi: “Purtroppo un down della piattaforma Banca Sella ha congestionato il sito www.elevensports.it con decine di migliaia di chiamate simultanee ai server”. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Non tutti i mali vengono per nuocere. Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.

Torniamo da capo. Quarta giornata di Lega Pro. Di nuovo la birra ghiacciata sul tavolo e una bella incatramata di pepe sul frittatone di cipolla. Ma ancora una volta è il ragionier Filini al telefono. Il professor Riccardelli sta attaccando e staccando prese, caricando e rilanciando dati su dati sul serverone della Banca Sella. Tempo un amen e le due bombe di Scarsella e Gavioli del FeralpiSalò che piegano le gambe al Cesena non li vede nessuno, nemmeno il fantasma di D’Annunzio dal vicino Vittoriale. L’Olbia che pareggia in extremis a casa della Pro Sesto con il siluro di un biondino che di cognome mica fa Sanna, Pinna, Piras o Cossu, ma Pennington (of course) non l’hanno potuto vedere nemmeno i suoi parenti da Perth, Australia. Il server di Eleven Sports è andato in crash (ma non l’avevamo già scritto?). Ebbene, può capitare. Cosa vuoi mai. Vade sempre retro Codacons. Cattivacci e avvoltoi sulle disgrazie altrui. Gli abbonati restino seduti. Prima o poi la trasmissione riprenderà al più presto possibile. Fino a quando, però, sbuca il comunicato che non vorresti leggere. Perché va bene, fai saltare la partita dell’Albinoleffe, del Matelica, del Giana Erminio. Ci sarà stato un terremoto e va bene. Una tremenda inondazione e passi. Le cavallette, figuriamoci.

Ma il match dell’Avellino a noi di Kitikaka non ce lo devi toccare. “L’Us Avellino, preso atto del disagio causato da Eleven Sports ai tifosi biancoverdi durante la gara di domenica 12 Ottobre 2020 contro il Palermo, il secondo da quando è iniziato il campionato di Serie C, e viste le numerose istanze ricevute dai sottoscrittori della fidelity card “1912”, comunica che in queste ore si sta attivando per rivalersi legalmente nei confronti dell’emittente licenziataria dei diritti di trasmissione in diretta delle gare del campionato di Lega Pro”. Intervenga Cantone, chiamate Di Pietro, Superman, l’uomo ragno, la forestale. A Eleven Sports sia tolto ogni jus primae noctis del gol di C. Chi tocca l’Avellino dovrà fare i conti con noi. Cattivi. (P.s. grazie alla serie tv Batman per le graziose onomatopee a inizio pezzo).

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