Il coronavirus spaventa Roma e il Lazio con il record assoluto di contagi dall’inizio dell’epidemia e i reparti Covid degli ospedali oltre il limiti della capienza. E la positività al Covid-19 del capo di cabinetto di Nicola Zingaretti crea nuovi motivi di preoccupazione negli uffici regionali. Fra i 579 nuovi positivi registrati oggi in Regione – ben 201 soltanto nella Capitale – c’è anche Albino Ruberti, braccio destro del governatore e segretario nazionale del Pd. “Sono risultato positivo al tampone rapido, ma asintomatico. Mi sono subito messo in isolamento e ora aspetto l’esito degli altri accertamenti”, ha spiegato l’ex presidente di Zetema. Nell’arco di pochi minuti, è arrivata la notizia della positività anche di Sara Battisti, consigliera regionale del Partito democratico, che invece ha effettuato il tampone molecolare su ricetta medica in seguito ad una leggera febbre. Entrambi stanno bene e in isolamento presso i rispettivi domicili.

La positività di Ruberti e Battisti ha spinto le Asl Roma 2 e Roma 3 a ordinare la chiusura e la sanificazione delle sedi della giunta regionale – presso gli uffici di via Cristoforo Colombo – e del consiglio regionale, alla Pisana. Era da circa una settimana, tuttavia, che le autorità sanitarie si concentravano sulle varie sedi dell’Ente, anche quelle minori. Le sanificazioni sono iniziate il 7 ottobre con la palazzina D del Consiglio regionale, per poiproseguire il 12 ottobre con “tutte le sedi del Consiglio regionale” fino alla sanificazione straordinaria prevista per domani. Nessuna indicazione ai componenti della giunta, invece, per quanto riguarda la quarantena. Nicola Zingaretti – che aveva già contratto il Sars-Cov-2 a marzo – da alcuni giorni non si è visto in sede a causa del lutto che lo ha colpito con la scomparsa della madre. Per quanto riguarda i collaboratori più stretti di Ruberti, sarà l’indagine epidemiologica a decretare la necessità del tampone. Al momento alla Pisana c’è “un numero imprecisato di persone positive al tampone rapido”, spiegano fonti interne.

Come detto, quella di martedì nel Lazio è stata una giornata piuttosto complicata dal punto di vista dell’epidemia. I quasi 600 contagi rappresentano un record, anche se va sempre ricordato che il rapporto con i tamponi effettuati – oltre 15.000 – non è paragonabile con il dato di marzo-aprile. Oltre il limite della loro capienza i reparti Covid, con ben 896 ricoverati, contro gli 861 posti a disposizione, mentre i posti occupati in terapia intensiva sono ancora 83. Focolaio a Guidonia, nella sede del corriere Bartolini, dove si registrano 16 casi di positività e 40 persone poste in isolamento domiciliare. Lunghissime file anche ai tamponi drive-in: alle ore 14 c’erano oltre 200 automobili in coda a viale Togliatti e 198 al Campus Bio-Medico di Trigoria. In totale in fila nei vari punti drive-in oltre 1900 macchine.

Sempre nel Lazio la consigliera Fdi, Chiara Colosimo, polemizza con Zingaretti per la decisione di obbligare l’utilizzo delle mascherine all’aperto in maniera più stringente rispetto alle disposizioni governative: “Da una parte – dice Colosimo – il Governo dispone che i cittadini non dovranno portare la mascherina all’aperto nei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Dall’altra il provvedimento della Regione Lazio dice che la mascherina va portata sempre e ovunque, anche al mare”.

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