Televisione

Tu Si Que Vales, “Sono sorda e trans, per questo ho subito anni di bullismo e violenze”: la storia di Martina Panini commuove tutti

Sul palco dello show di Canale 5 è apparsa Martina, make up artist e consulente di immagine, che ha raccontato davanti alla giuria e a Sabrina Ferilli la sua durissima storia tra handicap e discriminazione. La sua ancora di salvezza è stata la nonna

di Andrea Conti

Mancano pochi giorni e poi in Parlamento si discuterà della legge Zan contro l’omotransfobia. L’Italia è ancora uno dei pochi Paesi a non avere una regolamentazione sulla materia. Ieri i Sentinelli di Milano si sono dati appuntamento in piazza della Scala per gridare no alle discriminazioni e alla violenza. Un tema attualissimo che è stato affrontato anche ieri sera a “Tu Si Que Vales”. Sul palco davanti alla giuria formata da Maria De Filippi, Rudy Zerbi, Gerry Scotti e Teo Mammucari è apparsa la 34enne Martina Panini, una bellissima ragazza che ha avuto un passato difficilissimo. Martina si è sempre sentita una donna intrappolata nel corpo di un uomo e ha anche dovuto affrontare un grave problema di sordità sin da quando aveva 3 anni: “Vorrei che il mondo fosse diverso, che capissero cosa vuol dire essere in un corpo sbagliato e avere un handicap”, ha detto.

“Ho passato la mia infanzia con i miei genitori e mia nonna. – ha continuato Martina – A tre anni mi è stata diagnosticata la sordità e ho indossato le protesi per poter sentire meglio. Poi sono iniziati anni di bullismo e violenze: mi picchiavano perché volevano che parlassi meglio. Poi ho capito di non essere nel corpo giusto e il bullismo è continuato. Le persone mi offendevano pesantemente. Ho iniziato a soffrire molto”.

Martina ha spiegato che la sua ancora di salvezza è stata sua nonna Antonia, vissuta fino a 101 anni, che ha compreso subito i problemi dell’adorata nipote e che le è stata al fianco anche quando i genitori non hanno accettato la sua volontà di diventare donna: “Pensavano che io fossi in una fase di crescita”. Nonna Antonia con amore e coraggio è stata al fianco di Martina anche durante il processo di transizione. “Mi hanno bullizzato solo perché portavo due protesi e perché ero un uomo. – ha concluso la make up artist – Vorrei che il mondo fosse diverso e vorrei capissero cosa vuol dire essere in un corpo sbagliato e avere un handicap. I miei genitori oggi mi stimano perché sono riuscita ad affrontare tante cose. Li ho odiati, ma ora li amo”. La storia di Martina è piaciuta a tutta la giuria ed ha passato il turno. Sabrina Ferilli ha poi aggiunto: “La sensibilizzazione rispetto a questi problemi dovrebbe essere giornaliera”.

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