L’idea dell’elettrificazione dell’auto che si trasforma in un movimento, dove le tecnologie circolano e la collaborazione tra le case permette di completare le gamme, superando qualsiasi bisogno di una motorizzazione a gasolio. C’è questo nella nuova Suzuki Across, vettura doppiamente speciale per l’azienda di Hamamatsu: è l’ammiraglia che mancava, oltretutto in quella formula da sport utiliy lungo 463 cm che fotografa il nuovo segmento D del lusso, a cui non deve mai mancare il retrogusto di avventura e tecnologia.

Ancora, Across è anche il frutto di un accordo strategico tra Suzuki e Toyota, che nel 2017 hanno deciso la la fornitura incrociata di modelli destinati a importanti mercati in diverse aree geografiche. Tasselli cruciali da condividere, come è Toyota Rav4 Plug-In Hybrid, ancora non arrivata nel nostro Paese ma comunque anticipata proprio da Across. Se poi la collaborazione è stretta, naturale che le parentele lo siano altrettanto, e non c’è motivo per non esibirle nelle forme di una carrozzeria che Suzuki ha interpretato con un frontale dalla griglia sportiva dal diverso taglio, paraurti abbinato ad un paracolpi inferiore dal look metallico e cerchi in lega 19 pollici. Dettagli che piacciono in una logica da premium green, quella di un lusso consapevole, con interni estremamente ben curati e una posizione di guida avvolgente quasi da berlina, ma poi una piattaforma meccanica che rappresenta, ad oggi, una delle espressioni più complesse della tecnologia ibrida.

Se l’elettrificazione è un movimento, giusto che Suzuki continui a mietere successi con la sua famiglia di citycar equipaggiate con sistemi mild hybrid a 12V o 48V, utilizzando cioè un piccolo motore elettrico aggiuntivo con funzioni di alternatore, motorino di avviamento e motore elettrico. Andando oltre però, altrettanto inevitabile che la casa giapponese abbia scelto per la propria ammiraglia una piattaforma Plug-In Hybrid all’avanguardia nella gestione dell’energia durante la marcia, tanto da liberare o quasi dalla necessità di una ricarica attraverso la rete elettrica.

La base meccanica resta quella del pianale modulare TNGA-K Toyota, già predisposto per poter ospitare un pacco di batterie a ioni di litio da 18,1 kWh nel fondo della vettura, quanto basta per garantire fino a 98 km di autonomia in puro elettrico sui percorsi urbani e 75 km nel ciclo misto, con tempi di ricarica non superano le 7,5 ore da presa domestica, cinque ore da colonnina pubblica.

Da qui in poi la raffinatezza fa rima con sincerità. Suzuki afferma che Across è una auto ad emissioni zero, ibrida solo quando serve. Nella sostanza e nella guida, questo è vero. A bordo troviamo tre motori elettrici, con il primo da 182 Cv di potenza destinato alla trazione delle ruote anteriori, affiancato dal secondo che svolge le funzioni alternatore, motorino di avviamento e generatore. Al retrotreno c’è il terzo motore elettrico, questa volta da 54 Cv di potenza, indirizzata solo alle ruote posteriori perché la trazione integrale elettronica non prevede nessun collegamento di tipo meccanico tra i due assi. Il Plug-In Hybrid naturalmente ha bisogno anche di un propulsore tradizionale, a combustione, che qui è il 4 cilindri 2.5 da 185 Cv, accoppiato al motore elettrico anteriore attraverso ingranaggi epicicloidali che eliminano la necessità della frizione e premettono un funzionamento anche seriale, ovvero con il benzina che non si occupa della spinta alle ruote, ma funziona esclusivamente da generatore per la ricarica delle batterie. Nondimeno, il Plug-In Hybrid ormai è diventato un sistema energetico complesso, quasi autosufficiente, e non solo ricaricabile.

Suzuki dichiara per Across un consumo medio di 1 litro di benzina per 100 km, nelle condizioni ideali a batterie piene, questo è chiaro, così come vale per le emissioni di CO2, che corrispondono a 22 g/km ogni mille metri secondo il più severo ciclo WLTP. La massima efficienza raggiungibile ha del clamoroso, ma nella media del quotidiano sorprende la modalità CHG. E’ solo una delle impostazioni di sistema possibili, accanto a quella EV a trazione solo elettrica, Auto EV/HV con selezione automatica tra elettrico e ibrido, e quella HV, che blocca il funzionamento in ibrido.

Ma la modalità CHG, ovvero Charge, utilizza il motore termico per la ricarica della batteria e dunque permette di costruirsi una vera autonomia elettrica da spendere nei centri urbani semplicemente affrontando una strada a scorrimento veloce. Perfino la trazione integrale è svincolata dalla spinta alle ruote del motore a benzina, perché il propulsore elettrico posteriore è alimentato direttamente dalla batteria e, in un gioco ad incastro ben riuscito, il quattro cilindri può entrare in funzione anche solo per ricaricare queste ultime. Tutto questo con una fluidità incredibile nel passare da un funzionamento all’altro, con uno sterzo preciso e un assetto molto consistente, nonostante si avverta fin troppo bene il peso della vettura, che tocca comunque i due quintali in ordine di marcia. Non pochi, ma annullati da una grande motricità che addirittura consente una accelerazione da 0 a 100 orari in 6 secondi netti. In silenzio, in quell’equilibrio meccanico che significa lusso, purtroppo anche nel listino: Across ha un prezzo di 58.900 euro, a cui si possono detrarre in ogni caso fino a 11.000 euro tra incentivi statali e contributo della stessa Suzuki.

Articolo Successivo

Hyundai i10 e i30 N Line, la prova de Il Fatto.it – Compatte e pepate – FOTO

next