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Enzo Miccio e il coronavirus: “Sono inviperito. Io viaggio tanto per lavoro: nessuno controlla”

E' il wedding planner più famoso d'Italia e sta per occuparsi anche delle nozze della ricca ereditiera (delle quali da a FQMagazine qualche anticipazione). Con lui abbiamo parlato anche della situazione del settore "matrimoni" e di come vede la stagione 2021

di Giulio Pasqui

“Quest’anno sono saltati, o sono stati rimandati, più del 90% dei matrimoni. Significa aver perso più del 90% del fatturato. Di cerimonie se ne sono viste davvero poche. Per quanto mi riguarda, ne ho fatte due a fronte delle venti o trenta di una stagione normale”. A parlare è il re dei wedding planner, Enzo Miccio. Volto televisivo, scrittore, esperto di stile, ma soprattutto il numero uno nell’organizzazione dei matrimoni. A settembre sarà la volta di Elettra Lamborghini, la cantante più eccentrica del panorama italiano. E Miccio sarà proprio il suo wedding planner.

Quindi matrimoni e Covid possono coesistere?
“Qualcosa si sta muovendo. Alcune spose, le più ottimiste, hanno intrapreso questa strada pur consapevoli delle restrizioni. Elettra è una di queste. Quelli in epoca Covid, com’è giusto che sia, sono dei matrimoni diversi rispetto a quelli tradizionali. Sono obbligatorie le mascherine, c’è un numero ridotto degli invitati, il servizio è a tavola, senza buffet, non ci sono balli o dj…”.

C’è chi, proprio come la Lamborghini, chiede il tampone a tutti gli invitati. Un gesto di responsabilità?
“Sarà una richiesta sempre più in voga. Non servirà soltanto l’autocertificazione, ma proprio un esame recente. Può sembrare una cosa poco piacevole, è vero, ma serve proprio per tutelare gli ospiti e gli sposi stessi. È un atteggiamento di grande responsabilità. Noi ci siamo organizzati anche con dei piccoli set per il test sierologico da fare sul posto qualora ci siano delle persone che non sono riuscite a farlo precedentemente per cause di forza maggiore”.

Chi si sposa in questo periodo è uno sprovveduto, secondo lei?
“Macché. Elettra, per esempio, è una coraggiosa. Con lei abbiamo cominciato a parlare di matrimonio in pieno lockdown. Eravamo tutti chiusi nella nostre abitazioni quando lei mi ha cercato. Non perché sia una sprovveduta o una scellerata, anzi, tutt’altro. Vuole dare un segnale di ottimismo: i matrimoni si possono fare, si può andare avanti, anche se sono necessarie tutte le precauzioni del caso. Ormai la mascherina è diventata la nostra coperta di Linus, fa parte della nostra quotidianità. Tutti speriamo di potercene sbarazzare al più presto, ma al momento ci stiamo abituando per la sopravvivenza. L’uomo si è evoluto grazie alla sua capacità meravigliosa di adattarsi e lo farà anche stavolta”.

Spesso il settore wedding è stato descritto come un settore superfluo, soprattutto in un periodo come questo dove ci sono altre priorità. Lei che ne pensa?
“Il settore dei matrimoni è stato lungamente dimenticato dagli organi governativi. Dopo la fine del lockdown tutti noi abbiamo dovuto attendere oltre un mese, o forse anche due, per poter avere delle indicazioni. Eppure il matrimonio è un evento che si pianifica, necessita di mesi di organizzazione. Noi abbiamo perso tantissimo tempo, e di conseguenza abbiamo perso tantissimi soldi. Questo è un settore di primaria importanza per l’economia italiana: sono in ballo milioni di euro e oltre 80mila aziende tra medie, piccole e grandi. Non pensate a me, che faccio il wedding planner, ma pensate a tutto il mondo che gira attorno a un matrimonio: il catering, i fotografi, chi si occupa dei fiori, chi dei confetti, chi degli allestimenti, chi degli abiti… Ci sono famiglie a case, persone senza lavoro. Altro che superficiale, qui si parla di un indotto senza eguali. L’Italia, tra l’altro, è una delle prime nazioni al mondo per la “destination wedding”, ovvero c’è un numero altissimo di stranieri che vengono in Italia a portare i loro soldini per sposarsi”.

Il 2021, sul fronte matrimoni, come sarà?
“Io sono inviperito, e vi spiego perché. Non si può andare avanti con questo tipo di comunicazione. Per l’amor del cielo, è necessario mantenere la cautela e non abbassare la guardia, ma non bisogna neanche terrorizzare gli italiani. Cerchiamo di proporre dei fatti e dei provvedimenti seri, piuttosto che comunicare e basta. Vuoi aprire le discoteche? Bene, però metti all’ingresso qualcuno per controllare il numero di ingressi. Vuoi aprire le frontiere? D’accordo, però metti negli aeroporti o alle stazioni qualcuno a controllare. Io sto viaggiando per questioni di lavoro e non c’è nessuno che mi controlla, che mi misura la temperatura, che mi fa un tampone. Niente di niente. Però, di contro, in televisione mi dicono quanti sono i contagiati. Se noi continuiamo con questo clima di terrore, le mie spose (come le spose di tutti) non si sposeranno neanche nel 2021. Non sto dicendo che non dobbiamo dire le cose come stanno, sia chiaro: non sono un negazionista (sorride, ndr), però se diciamo che ci sono dei problemi vediamo di mettere in atto delle soluzioni per poterli risolvere. Cerchiamo di fare le cose fatte bene, e non all’italiana”.

Dopo il lockdown si dice che, più che i matrimoni, sono aumentati i divorzi.
“Non faccio il “divorz-planner”, benché credo che sia il futuro di questa società: io rimetto insieme le persone (ride, ndr). Certo, il lockdown è stata una prova faticosa per tutti quanti, non è stato un periodo facile”.

Per concludere, è vero che il matrimonio di Elettra Lamborghini sarà sorprendentemente sobrio?
“Tutti conoscono Elettra per la sua esuberanza e per il suo look sopra le righe. Ma questo matrimonio sarà sorprendente, lo confermo. Sarà estremamente sobrio e raffinato. Non sto parlando di minimale, però non faremo un matrimonio legato all’Elettra artista. Anche se può sembrare strano, lei non ama le cose eccessive. Fidatevi di me”.

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