In Botswana, i piccoli agricoltori hanno perso l’intero raccolto. In Namibia, i primi focolai sono iniziati nelle pianure di Zambezi e gli sciami si sono ora diffusi nelle principali aree agricole. Allo stesso modo, nello Zambia, gli insetti si sono diffusi rapidamente mentre nello Zimbabwe, sciami e larve hanno inizialmente infestato due siti nel distretto di Chiredzi e ora si sono trasferiti nella provincia di Manicaland. In questi quattro Paesi africani sono sette milioni le persone che rischiano di essere ridotte alla fame a causa dell’invasione delle cavallette, arrivate peraltro in aree che si stanno ancora riprendendo dall’impatto della siccità del 2019 e sono alle prese con gli effetti economici della pandemia di Covid-19.

Nelle zone più colpite sono state già state messe in campo misure di contrasto all’invasione delle ‘locuste migratorie’ e la Fao ha lanciato il “progetto di Risposta alle Emergenze delle Locuste nell’Africa australe”, in collaborazione con la Southern African Development Community (Sadc) e l’Organizzazione internazionale per il controllo delle locuste per l’Africa centrale e meridionale (Irlco-Csa) per aiutare i governi dei paesi colpiti a combattere l’invasione di questo parassita, che è tra i più distruttivi al mondo. Uno sciame può infatti contenere decine di milioni di insetti che divorano la stessa quantità di cibo consumato da 2.500 persone in un giorno, distruggendo in poche ore colture zootecniche e pascoli.

“Anche con le misure di controllo già adottate, le locuste sono ancora una minaccia. Alcune delle zone più colpite sono molto difficili da raggiungere. Dobbiamo sostenere i quattro governi per controllare questo parassita e proteggere i mezzi di sussistenza delle popolazioni”, ha dichiarato Patrice Talla, coordinatore della Fao per l’Africa australe. Il progetto della Fao, che prevede un finanziamento di mezzo milione di dollari, vuole rafforzare il coordinamento e la condivisione delle informazioni tra i paesi colpiti, consentire l’attività di sorveglianza aerea e mappatura in aree difficili da raggiungere e fornire supporto tecnico per la creazione di unità nazionali di sorveglianza e controllo delle locuste.

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