Con i sondaggi che lo danno in svantaggio rispetto a Joe Biden, Donald Trump si gioca tutte le carte possibili. Anche quelle sulla pelle dei suoi elettori. Nel giorno dell’inaugurazione della convention repubblicana, il presidente Usa ha giocato a sorpresa una prima carta per rilanciare la sua immagine, compromessa in particolare dalla gestione della pandemia da coronavirus che nel Paese ha già causato la morte di oltre 176mila persone. Con quello che ha definito un “annuncio storico”, il tycoon ha comunicato in una conferenza stampa alla Casa Bianca che la Food and drug administration (Fda), l’agenzia che vigila, controlla e autorizza i farmaci e dei prodotti alimentari, ha concesso un’autorizzazione all’uso di emergenza del ‘plasma convalescente’ per curare i malati di Covid 19. “È una terapia potente che trasmette i forti anticorpi delle persone guarite a quelle malate e ha un incredibile tasso di successo”, ha spiegato, lanciando poi un appello alle persone uscite dal tunnel del coronavirus a donare il sangue. Gli studi sul plasma convalescente sono ancora in corso.

Ma Trump sarebbe pronto a una mossa ancora più audace. Secondo il Financial Times sta valutando la possibilità di aggirare i normali standard normativi Usa per accelerare l’iter del vaccino sperimentale così da poterlo utilizzare prima delle elezioni del 3 novembre. Il piano prevederebbe che la Fda conceda ad ottobre “l’autorizzazione all’uso di emergenza” del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca. Una mossa che potrebbe farlo risalire nei sondaggi ma che rischia di strumentalizzare politicamente la pandemia. A maggio Trump ha nominato un top manager di aziende farmaceutiche e un generale a quattro stelle per guidare l’“Operation Warp Speed”, la task force incaricata di selezionare i differenti esperimenti, procedere con i test clinici e iniziare la produzione di un vaccino entro la fine dell’anno. Ed è in questo senso che il presidente punta al vaccino con la sperimentazione più avanzata e che, al momento (i test in Brasile Usa e Gran Bretagna sui volontari sono ancora in corso ed è da poco partita la fase III), è il più promettente.

Trump ha assicurato che la decisione della Fda “non ha nulla a che fare con la politica”. Ma da più parti c’è il sospetto che la Fda possa subire pressioni politiche, a scapito della sicurezza e dell’efficacia dei trattamenti. Nei giorni scorsi il tycoon aveva accusato dirigenti non meglio precisati della stessa Fda di fare giochi politici e di rallentare terapie e test del vaccino “sperando di ritardare la risposta a dopo le elezioni”. Un modo insomma per non farlo vincere. La speaker della Camera Nancy Pelosi aveva definito “pericolose” le sue insinuazioni. Resta il fatto che proprio la scorsa settimana, secondo quanto riportato dal New York Times, l’autorizzazione della Fda all’uso di emergenza del plasma per curare il Covid era rimasta bloccata dopo l’intervento di alcuni dirigenti sanitari, tra cui Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force della Casa Bianca contro la pandemia, entrato più volte in conflitto con Trump sulla gestione della crisi. Secondo questi dirigenti, i dati raccolti finora sul plasma convalescente sono troppo deboli. Da marzo ad oggi comunque negli Usa sono già stati trattati in via sperimentale con questa terapia circa 70 mila pazienti.

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