“Può commettere altri reati, inquinare le prove e fuggire”. Il magistrato titolare dell’indagine sulla scomparsa di Sabrina Beccalli – la 39enne di cui non si hanno tracce a Crema dalla mattina di Ferragosto – lancia l’allarme sull’uomo di 45 anni fermato ieri. E ne chiede la custodia in carcere (dove già si trova in attesa della convalida del fermo). Il suo nome è Alessandro Pasini, è considerato un amico della donna e, secondo gli inquirenti, è stato immortalato da alcune telecamere di sorveglianza mentre guidava (da solo) l’auto di Beccalli prima che venisse ritrovata bruciata. L’udienza di convalida del fermo, scattato con l’accusa di omicidio e di distruzione di cadavere, è fissata per venerdì. Il gip Giulia Masci, poi, dovrà decidere sulla misura cautelare chiesta dal pm di Cremona.

Scartati l’allontanamento volontario e il suicidio, le ipotesi avanzate dagli inquirenti sul destino della 39enne cremasca, scomparsa a Ferragosto e della quale ancora non si è trovato il corpo, sono due: la morte dopo una lite, un’azione violenta, o a seguito dell’assunzione di droga (Pasini ha precedenti per spaccio). Ma i dubbi da risolvere sono anche altri: la presenza del cane carbonizzato (probabilmente di Pasini) dentro la Panda della donna e il possibile, eventuale legame tra la scomparsa della donna ed una accoltellamento avvenuto a casa della stessa tra suoi conoscenti, a metà luglio, per motivi di gelosia. Episodio in cui Pasini non c’entrerebbe nulla. Il fermato frequentava Sabrina da un paio di anni, ma all’insaputa dei famigliari di lei. Che al quotidiano locale La Provincia spiegano: “Non sappiamo chi sia questa persona (Pasini, ndr). Non lo conosciamo”. E la sorella della donna, Simona Beccalli, aggiunge rivolgendosi al 45enne in carcere: “Ma ti voglio dire solo una cosa, con tutto il cuore: sono pronta a perdonarti ma, ti prego, dicci dove si trova Sabrina”.

Intanto in queste ore proseguono le ricerche per individuare il corpo della donna. I Ris sono al lavoro nella casa di Pasini per i rilievi scientifici. Tra i primi oggetti ad essere stati rinvenuti c’è il cellulare del 45enne, ora affidato a un perito nella speranza che riesca a sbloccarlo. Sono stati chiesti anche i tabulati telefonici relativi al suo numero. Una squadra di agenti, invece, supportata da droni, sommozzatori e cani molecolari sta scandagliando il canale artificiale Vacchelli nel Cremasco. Qui, riferiscono gli inquirenti, sono state trovate delle scarpe. Dalle prime informazioni sembra che i parenti le abbiano riconosciute come calzature di Sabrina, ma non c’è certezza che appartengano effettivamente a lei, anche perché la donna indossa la misura 38, mentre le scarpe sono di numero 36.

La zona delle ricerche si estende tra campagne, canali e rogge, anche perché la sensazione è che se il corpo fosse stato semplicemente abbandonato dopo il presunto omicidio, a quest’ora sarebbe stato già trovato. L’accusa, invece, sostiene che il cadavere sia stato ben occultato. Su questo Pasini, che attualmente rimane l’unico indiziato, continua a rimanere in silenzio. La speranza della famiglia di Sabrina è che l’uomo decida di rispondere alle domande del gip per chiarire come sono andate le cose quel mattino del 15 agosto e dove si trovi il cadavere. L’indagine, condotta dal Nucleo operativo del comando provinciale dei carabinieri di Cremona, è iniziata dopo che la donna ha lasciato il figlio a Milano da amici per una gita in piscina. Qualche ora dopo avrebbe dovuto raggiungerli nel bergamasco per il pranzo di Ferragosto, ma da allora non si è più fatta viva. Le ricerche sono scattate immediatamente, anche perché poco lontano da Crema, nella zona di Vergonzana, è stata ritrovata la sua vettura bruciata. La famiglia ha temuto da subito il peggio, fino alla svolta avvenuta nelle ultime ore.

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