Test prima di rientrare o obbligo di tampone entro 48 ore dall’arrivo in Italia. È questo l’orientamento del governo per frenare la crescita dei contagi (leggi i dati di oggi) degli ultimi giorni, durante i quali sono stati accertati molti casi di turisti rientrati dalle vacanze in Spagna, Grecia, Croazia e Malta. La proposta di Roberto Speranza è stata accolta con favore dai governatori durante il vertice straordinario, convocato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. E il ministro della Salute lo ha annunciato poco dopo su facebook, anticipando anche ulteriori restrizioni per chi viene dalla Colombia: “Ho appena firmato una nuova ordinanza che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito. Dobbiamo continuare sulla linea della prudenza per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrifico di tutti”.

La riunione aveva all’ordine del giorno anche gli assembramenti all’interno dei locali notturni, aspetto di particolare attualità alla vigilia del week end di Ferragosto. L’incontro si è reso necessario dopo la pioggia di ordinanze regionali decise dai governatori a partire da martedì pomeriggio. Prima l’Emilia-Romagna, poi la Puglia, la Campania, la Sicilia e quindi il Piemonte hanno deciso autonomamente di imporre restrizioni – tampone o quarantena – ai residenti che tornano nelle proprie regioni dopo vacanze all’estero.

Il governo sta quindi lavorando per favorire i test per chi arriva in Italia. La scelta dovrebbe ricadere sulla possibilità di fornire la certificazione di un test molecolare o antigene negativo fatto nelle ultime 72 ore o obbligo di tampone entro 48 ore dal rientro in Italia. L’ordinanza prevederebbe anche la possibilità di svolgere in aeroporto, ove possibile e in via sperimentale, un test antigene.

La scelta dell’esecutivo mira a scongiurare migliaia di quarantene per i viaggiatori italiani che in questi giorni sono all’estero e a uniformare il quadro delle precauzioni tra i vari territori. Già mercoledì, per dire, alcune regioni (Emilia-Romagna, Sicilia e Piemonte) avevano optato per un test obbligatorio al rientro da alcuni Paesi, mentre Vincenzo De Luca aveva deciso di imporlo a chiunque avesse viaggiato all’estero e Michele Emiliano, di fronte a 41 “casi di rientro” in tre giorni, aveva optato per la quarantena di 14 giorni nei confronti dei residenti che faranno ritorno dalle vacanze. “Negli ultimi 4 giorni abbiamo registrato 13 nuovi casi positivi al Covid dalla Grecia, 24 casi da Malta e 4 dalla Spagna, tutti cittadini pugliesi di ritorno dalle vacanze. Per questa ragione ho dovuto emanare ieri sera una ordinanza che dispone l’isolamento di 14 giorni per chi rientra nella propria abitazione da Grecia, Malta e Spagna”, ha spiegato il governatore su Facebook che ha poi precisato: “Chi rientra da Grecia, Malta e Spagna sarà contattato dai Dipartimenti di prevenzione delle Asl per eseguire il tampone. In caso di esito negativo del test, si potrà essere riammessi subito in comunità anche prima del decorso dei 14 giorni. Chi invece è entrato in ‘contatto stretto’ con un caso Covid deve osservare l’isolamento fiduciario per tutti i 14 giorni anche in caso di esito del tampone negativo”.

La Regione Emilia-Romagna ha predisposto una procedura ad hoc ribattezzato ‘protocollo badanti’ che prevede l’obbligo dell’autodichiarazione al dipartimento di sanità pubblica con autoisolamento di 14 giorni e doppio tampone: uno all’arrivo, uno entro la fine del periodo di isolamento. Saranno verificate le modalità di ingresso in Italia (trasporto aereo, ferroviario, marittimo, stradale) e l’idoneità dell’alloggio dell’assistente familiare, per consentire un adeguato isolamento. Se queste condizioni non ci dovessero essere, il dipartimento sanitario competente alloggerà l’assistente familiare nelle strutture alberghiere convenzionate, con costi a carico delle istituzioni, risolvendo il problema delle collaboratrici che solitamente vivono con la persona assistita.

Anche la Regione Umbria ha deciso di correre ai ripari, visto che “ha già predisposto una propria ordinanza finalizzata a monitorare gli arrivi di soggetti provenienti dalle Nazioni più interessate dal Covid e che comunque, pur non limitando gli ingressi, li renda tracciabili, così da circoscrivere eventuali cluster con interventi rapidi e mirati”, ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. Il provvedimento, spiega, è stato predisposto “nell’attesa di una direttiva nazionale che, si spera arrivi a breve”.

Stessa cosa per la Sicilia, con il governatore Nello Musumeci che ha imposto ai siciliani provenienti da Grecia, Malta e Spagna che dal 14 agosto rientrano nell’Isola di registrarsi sul sito siciliacoronavirus.it e rimanere in quarantena domiciliare per due settimane prima di sottoporsi a tampone. I non residenti che provengono dagli stessi Paesi dovranno registrarsi sul sito siciliasicura.com e utilizzare la WebApp collegata per mettersi in contatatto con il Servizio Sanitario regionale. Resta obbligatorio l’uso della mascherina in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Ulteriori restrizioni in vista del Ferragosto sono poi state previste dall’ordinanza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Per evitare forme di assembramento è vietato lo svolgimento di manifestazioni pubbliche ed eventi aggregativi, accendere fuochi e predisporre attendamenti nelle stesse aree e nelle spiagge. I divieti scatteranno dalle 19 del 14 agosto e fino alle 7 del giorno successivo e dalle 19 alle 24 del 15 agosto. Nelle stesse aree sono vietate la vendita e il consumo di bevande alcoliche dalle 19 del 14 agosto alle 24 del 15 agosto. Stop anche, nelle stesse date e negli stessi orari, in tutto il territorio cittadino, alla vendita per asporto di bevande alcoliche e di bevande analcoliche in contenitori di vetro, “ferma restando la possibilità di effettuare il consumo sul posto presso gli esercizi a tal fine autorizzati”.

“Per il governo la sicurezza di tutti i cittadini è la priorità assoluta; dobbiamo restare il Paese più sicuro al mondo sul piano sanitario”, ha spiegato Boccia durante la riunione. “Il governo su chi rientra in Italia dai Paesi stranieri, in particolare Malta, Croazia, Spagna e Grecia vuole assicurare la massima sicurezza”, ha insistito parlando di una proposta che mira a “rendere il servizio sanitario territoriale già molto rafforzato dall’impegno comune in grado di garantire tamponi a chi rientra dall’estero, con i risultati entro 48 ore dal rientro del viaggio. Auspico che ci possa essere con le Regioni una condivisione del metodo da utilizzare nelle prossime settimane”.

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