È un bene che nel mondo dell’auto vi siano i costruttori giapponesi, così anticonformisti e attenti al sodo. Altrimenti trovare vetture simili l’una all’altra sarebbe ancora più facile di quanto lo sia già. Si prenda l’esempio dell’utilitaria ibrida Suzuki Swift Hybrid, la cui quarta generazione ha debuttato nel 2017. Lunga 3,85 metri, è di 20 cm più corta delle rivali europee Opel Corsa, Renault Clio e Volkswagen Polo: un bel vantaggio quando si cerca parcheggio in città. E anche la larghezza, di 1,74 metri, non fa sorgere grattacapi a chi possiede box stretti (la Clio, ad esempio, è più larga di 6 cm). Ci sono poi le 5 porte, ma le maniglie di quelle posteriori sono “mimetizzate” a lato del finestrino, rendendo così la fiancata più pulita e gradevole alla vista. Ora la Swift si aggiorna, ma a vederla quasi non lo si nota: cose da giapponesi.

A livello stilistico non arrivano profonde novità, perché Suzuki ha deciso di cambiare il fregio nella mascherina, che diventa più pronunciato, e la mascherina stessa, ridisegnata per apparire più tridimensionale e dare così una maggiore impressione di tridimensionalità al frontale. Inedite anche le luci diurne a led, come i fari: la Swift Hybrid è fra le poche utilitarie a offrirli sempre di serie. Il look, insomma, resta quasi invariato, per la felicità dei vecchi proprietari, che non vedranno deprezzarsi il valore delle loro auto. I cambiamenti sono di dettaglio anche all’interno, dove variano solo gli inserti decorativi nella plancia e nel pannello delle portiere. È un peccato, però, che non si sia colta l’occasione per migliorare le plastiche della plancia stessa, non così appaganti al tatto, e “svecchiare” la grafica del sistema multimediale, che sente un po’ il peso degli anni, pur essendo intuitiva; lo schermo tattile di 7” è sempre di serie.

Suzuki ha voluto fare le cose alla “giapponese” anche per l’unico motore offerto, solo ibrido: è il benzina 4 cilindri 1.2 con motogeneratore ausiliario a supporto dell’unità termica. Ridisegnato rispetto all’unità di pari cubatura che sostituisce, rispetta la norma anti-smog Euro 6d (obbligatoria dall’1 gennaio 2021) e in media si accontenta di 1 litro ogni 25,8 km, secondo i dati dichiarati. Tuttavia perde 7 cavalli, fermandosi a 83 Cv, e anche la coppia passa da 120 a 107 Nm. Quest’ultima, però, viene erogata a un regime inferiore di 1.600 giri: dunque il 1.2 è più corposo nella guida di tutti i giorni e consente di riprendere velocità senza tirare le marce. Di serie c’è il cambio manuale a 6 marce, ma l’optimun si raggiunge con la trasmissione a variazione continua, che rende la guida poco affaticante nei frequenti stop& go cittadini. Premendo a fondo sull’acceleratore, però, il cvt non è un fulmine nel far prendere prontamente velocità alla Suzuki Swift Hybrid.

La scelta di non fare ricorso al turbo e mantenere l’unità aspirata è in controtendenza rispetto alle rivali, che offrono motori sovralimentati per le loro utilitarie. Ma Suzuki ha reso più consistente la spinta del 1.2 attraverso il rinnovato sistema ibrido leggero denominato Suzuki Hybrid, con una batteria di 12 Volt dalla capacità triplicata: passa da 3 a 10 Ampere. Questa immagazzina l’energia generata nei rallentamenti dall’Isg, un piccolo motore elettrico con funzioni di alternatore e motorino di avviamento; la stessa energia accumulata serve ad alimentare il motore elettrico, che supporta il 1.2 nelle riprese. La presenza dell’Isg vale alla Suzuki Swift l’omologazione ibrida: ha diritto a vantaggi fiscali (dove previsto) come l’esenzione dal bollo e l’accesso libero alle ztl.

L’utilitaria giapponese è proposta anche nella pepata versione Swift Hybrid Sport. Il suo rinnovato motore benzina da 129 Cv è di 1.4 litri e ha il turbo, ma anche il sistema ibrido leggero: qui la batteria è da 48 Volt e ciò ne migliora le prestazioni, perché in fase di spinta l’Isg fornisce 14 cavalli e rende la spinta ancora più consistente. Già ordinabile, la rinnovata Swift Hybrid ha prezzi da 17.290 euro, ma è previsto un sconto di 4.500 euro. Ricca la dotazione fin dalla “base”: di serie i sensori di parcheggio posteriori e gli aiuti alla guida. La Swift Hybrid Sport, invece, parte da 23.850 euro.

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