“Occorre non soltanto ricercare la verità sulle singole stragi ma fare anche luce piena su quel disegno unitario, la cosiddetta “strategia della tensione”, alla base degli attentati che hanno insanguinato il nostro Paese”. E’ l’invito pronunciato dal presidente della Camera, Roberto Fico, che, in un videomessaggio nell’anniversario della strage di Bologna, esprime innanzitutto la propria solidarietà alle famiglie e alle loro associazioni.

E spiega: “È questo il senso della vasta opera di desecretazione e pubblicazione degli atti acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta che la Camera dei deputati, proseguendo un percorso già avviato nella scorsa legislatura, sta operando, anche con il rilascio sul sito della Camera di un Portale delle commissioni di inchiesta, attraverso il quale possono essere consultati oltre 6300 documenti relativi a 43 commissioni di inchiesta, monocamerali e bicamerali, presiedute da deputati e istituite a partire dalla prima legislatura repubblicana. Tra questi, anche quelli formati ed acquisiti dalla Commissione monocamerale di inchiesta sui risultati della lotta al terrorismo e le cause che hanno impedito l’individuazione dei responsabili delle stragi, attiva nel corso della IX legislatura”.

Fico conclude: “È un impegno costante che la Camera dei deputati sta portando avanti per aggiungere i tasselli ancora mancanti alla ricostruzione delle vicende oscure del nostro passato. Un impegno che prosegue anche in sinergia con il Senato. Occorre rafforzare l’impegno di tutte le istituzioni coinvolte in questo percorso di verità e trasparenza essenziale per la salute della democrazia, affinché vengano messi a disposizione tutti i documenti necessari per fare piena luce su queste vicende. Verità e giustizia rappresentano un compito non negoziabile di uno Stato realmente democratico“.

Articolo Precedente

Giuseppe Conte contro Matteo Salvini: “Crea sfiducia, lavora contro interesse nazionale”

next
Articolo Successivo

Matteo Salvini: “Palazzo Chigi non risponde ai miei legali per atti su caso Gregoretti”. La replica: tutto inviato lo scorso 3 luglio

next