Con l’annuncio dell’accordo raggiunto tra i 27 capi di Stato e di Governo dell’Ue sul Recovery Fund, all’alba di oggi, arrivano anche le prime reazioni degli esponenti politici italiani, dopo un’attesa durata 92 ore, in quello che è stato il vertice europeo più lungo della storia. Esulta la maggioranza, che adesso pretende “velocità” nelle proposte per l’accesso ai fondi, mentre l’opposizione chiede che il programma di riforme venga scritto in Parlamento e non affidato a una task force competente. Con 209 miliardi di euro in arrivo nel Paese, il 28% dei 750 totali previsti da Next Generation Eu, il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, manda il suo avvertimento alla criminalità organizzata: “Mi batterò con la massima determinazione affinché le mafie siano il più possibile tenute lontane da questi soldi”. Gentiloni: “È la più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro”.

Zingaretti: “L’Europa è più vicina alle persone”. Gualtieri: “Opportunità unica”
Tra i primi ad esultare su Twitter c’è il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ribadendo che “l’Europa c’è ed è più forte e vicina alle persone. Un’Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e bella vittoria per l’Italia”. Ma anche lui, come dichiarato dal presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa post-vertice, chiede “visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture, conoscenza, inclusione per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie”.

Parla di “opportunità unica” il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su Twitter: “Superati ostacoli e divergenze, oggi l’Europa risponde alla chiamata della storia con un accordo ambizioso e consistente. Con 209 miliardi l’Italia ha un’opportunità unica di rilancio per un’economia più sostenibile, digitale e inclusiva. Ora portiamo l’Italia nel futuro”.

Si sbilancia ancora di più il commissario Ue agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che in un tweet parla addirittura della “più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro. Per la Commissione che ha proposto il piano, comincia la sfida più difficile. L’Europa è più forte delle proprie divisioni”.

M5s, Di Maio: “L’Europa ha dimostrato di essere cambiata”. Castelli: “Grande successo”
Un bilancio di questa 92 ore di vertice lo fa anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ricordando su Facebook che “sono state giornate intense, a tratti infinite. A Bruxelles il negoziato europeo si è concluso poco fa con un accordo da 750 miliardi. È un risultato fondamentale per il nostro futuro, frutto del lavoro del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di tutti i ministeri coinvolti e del corpo diplomatico italiano, che ringrazio. Oggi l’Europa ha dimostrato di essere cambiata, di pensare all’interesse comune di tutti gli Stati membri”. E anche lui allunga lo sguardo alle prossime settimane, nel corso delle quali governo e parti politiche dovranno pensare e presentare il prima possibile un piano di riforme da portare a Bruxelles: “Adesso per noi inizia una fase molto importante, bisognerà pianificare in maniera dettagliata le riforme da realizzare. Dovremo guardare al futuro pensando a un Paese più moderno, mettere in campo strumenti che siano in grado di dare un reale sostegno ai cittadini. Non c’è tempo da perdere, adesso agiamo con concretezza. Abbiamo dimostrato di essere una Nazione forte. Non fermiamoci”.

La viceministra dell’Economia, Laura Castelli, dice che l’intesa in sede di Consiglio Ue rappresenta “un grande successo. I 209 miliardi all’Italia dal Recovery Fund renderanno il nostro Paese sostenibile, digitale, innovativo e verde continuando il percorso di investimenti e riforme strutturali. Sono 36 miliardi in più rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea, adesso anche il dibattito politico italiano si può rasserenare. Avanti, c’è tanto lavoro da fare nell’interesse degli italiani”.

Renzi: “Adesso spendiamo bene questi soldi”
Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si congratula per il risultato ottenuto e spinge per una programmazione rapida e una spesa efficace dei fondi destinati all’Italia: “Adesso spendiamo bene questi soldi. Lavoro, non sussidi. Crescita, non assistenzialismo. Infrastrutture, non ideologia. Questo è un passaggio storico e secondo me si è raggiunto un buon compromesso, Conte ha lavorato bene in asse con Macron e la Merkel“.

Un successo europeista, dice, che infligge un duro colpo all’asse sovranista in Ue: “Sono contento – osserva – che l’Italia stia dalla parte giusta e che i sovranisti perdano un colpo. Ma la vera scommessa è come questa montagna di soldi saranno spesi. Per questo mi sembra surreale in questa fase una discussione sulle legge elettorale”. E sul Mes spiega: “Io continuo a pensare che serva e anche di più di prima. Ora l’Europa dimostra di esserci, con un passaggio avanti importante, con la stessa filosofia bisogna accettare il Mes per le spese sanitarie. Penso che non ci sia un presidente di regione che non lo voglia usare”.

Morra: “Mi batterò perché la mafia stia lontana da questi fondi”
Quando si parla di fondi da distribuire sul territorio, il timore è sempre quello che questi possano in parte finire a finanziare la criminalità organizzata. Ma il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, dopo essersi complimentato per il risultato raggiunto, assicura il massimo impegno per impedire che questo accada: “Recovery Fund approvato – ha scritto su Facebook – Leggo che 209 miliardi (81,4 in finanziamenti a fondo perduto, 127 e passa in prestiti a tasso bassissimo) potranno essere a disposizione del nostro Paese, su un totale di 750 miliardi stanziati. È un buon inizio, un buon punto d’equilibrio. Comunque il migliore possibile date le forti resistenze opposte da alcuni paesi ‘frugali’. E se questo risultato, comunque la si pensi, è stato ottenuto, il merito è soprattutto di chi ci ha creduto da sempre, Giuseppe Conte in primis. Ora comincia la sfida. E, da Presidente della commissione antimafia, mi batterò con la massima determinazione affinché le mafie siano il più possibile tenute lontane da questi soldi che, al contrario, dovranno esser dirottati a chi è onesto e rifiuta logiche criminali. Forza, oggi 21 luglio inizia un’altra fase della storia europea”.

Salvini: “Fregatura grossa come una casa”. Forza Italia: “Le riforme vengano scritte in Parlamento”
Dalle opposizioni arrivano già i primi messaggi con cui si chiede a Conte di progettare le riforme da presentare in Europa all’interno delle aule del Parlamento. Tra i primi a parlare c’è Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, che su Twitter ha scritto: “Il premier Conte annuncia l’ennesima task force sul Piano di Rilancio da farsi con le risorse Recovery Fund. No, signor Presidente, il Piano di Rilancio lo si scrive in Parlamento!“.

La capogruppo forzista al Senato, Anna Maria Bernini, parla invece di “un passo avanti storico per l’Unione e una risposta all’altezza di una crisi anch’essa storica. Per la prima volta c’è un debito europeo condiviso, grazie alla lungimiranza dell’asse Merkel-Macron. Va dato atto al premier Conte di aver strappato un risultato più che soddisfacente che consentirà all’Italia di ripartire se riuscirà a mettere in campo un piano rapido e concreto di riforme strutturali. La grande incognita sta tutta nella maggioranza, divisa anche sui fondamentali e protagonista di litigi quotidiani come quelli andati in scena fra Conte e Rutte. Prendiamo atto che il premier vuol rinunciare al Mes, e a nostro parere è un errore grave, perché i soldi del Recovery Fund non arriveranno subito, ma che vuol anche istituire una nuova task-force per accelerare i piani di riforma. Gli ricordo che una task-force esiste già e si chiama Parlamento. Non sono più ammessi errori od omissioni”.

Parla di “fregatura grossa come una casa” Matteo Salvini che è intervenuto in conferenza stampa: “I colleghi dei Paesi frugali stanno festeggiando per il fatto che quei soldi verranno usati solo a patto di tagli e sacrifici – ha detto – Oggi uno dei più contenti era Monti. Stiamo parlando di soldi prestati che arriveranno se va bene fra un anno, solo e soltanto se l’Italia farà le riforme in pensioni, lavoro, giustizia, sanità e istruzione richieste dall’Ue. Tradotto: ti presto dei soldi se torni alla legge Fornero e se metti una patrimoniale. Noi vigileremo perché così non sia. Va restituito coi versamenti annui che l’Italia versa all’Ue. Non c’è nessun regalo per nessuno, è un prestito”.

Tiepida la reazione di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni sostiene che “Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio. È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo. Quello che ci preoccupa di più è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno. Non si chiama ‘diritto di veto’ ma il ‘super freno di emergenza’ funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una Nazione sovrana. Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso”.

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