Sul Fatto di domenica si legge che la Regione Lombardia nel 2017 ha speso circa 400mila euro per incaricare gli esperti di Kpmg di mettere ordine nella GSA (Gestione Sanitaria Accentrata), un sistema adottato nel 2012 per mettere a posto i flussi di denaro e di servizi fra le varie agenzie ed aziende della sanità regionale. Pare che Kpmg (società di diritto svizzero) non abbia mai trasmesso le relazioni previste dal contratto, scadenza il 15 luglio prossimo.

Nello stesso periodo in Piemonte facevano di meglio. A Kpmg di soldi ne davano ben di più: 4 milioni e per una sola Azienda Sanitaria Ospedaliera, l’Aou CssT-Città della Salute e della Scienza di Torino, più conosciuta come le Molinette.

Scopo: accompagnare il Commissario Straordinario nell’attuazione del piano di rientro triennale (2017-2020). Si trattava di un atto necessario per rispondere alle Prescrizioni della Finanziaria 2016 che rendeva obbligatorio il piano di rientro per tutte le aziende sanitarie con un deficit superiore al 7%. Quella delle Molinette è di una delle aziende sanitarie fra le più importanti del paese, popolata di eccellenze riconosciute anche in campo internazionale e standard di cura che attraggono pazienti da tutta Italia. Ma col bilancio in profondo rosso da tempo e, nel solo 2018, perdite per quasi 130 milioni.

Come pensava di rientrare delle perdite il Commissario straordinario? Riducendo i costi per oltre 28 mln e aumentando i ricavi per 43 mln. Il tutto attraverso: tagli al personale, già ridotto all’osso, riduzione del valore dei contratti per le pulizie, trasferimento e incorporazione dell’Ospedale Oftalmico, oggi ancora nella sua vecchia sede. Insomma un piano che si sapeva in anticipo che non avrebbe prodotto i risultati economici attesi.

La Giunta regionale e il presidente Chiamparino approvano tutto a fine 2017, ma differenza dei colleghi lombardi, si pongono il problema di reperire diversamente i fondi per la consulenza di supporto al Commissario delle Molinette: approvano una convenzione con la Compagnia di San Paolo per iniziative volte al “consolidamento e implementazione del piano di rientro triennale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria CSST – Città della Salute”, così pagherà lei le spese. Infatti, scrive la Giunta, “La Compagnia di San Paolo mette a disposizione del quadro progettuale […] risorse fino alla concorrenza di euro 12 milioni (euro dodici milioni), oneri fiscali inclusi, per il triennio 2017/19”. In pratica una Fondazione, che ha per legge lo scopo di spendere danaro derivante dalle partecipazioni bancarie in attività sociali, finanzia il progetto dell’efficientamento amministrativo delle Molinette, ovviamente sottraendo risorse alle politiche a favore delle fasce più deboli della popolazione.

Di questa vistosa contraddizione la Giunta regionale probabilmente se ne rende conto perché, nella delibera che accompagna la convenzione, così giustifica l’operazione: “(visto che) le strategie della Compagnia nel campo della sanità hanno come obiettivo la ‘centralità della salute’, intesa come diritto individuale e collettivo, e la ‘centralità del paziente’, titolare del diritto alla salute”. In pratica, secondo la Giunta piemontese, le consulenze per migliorare i bilanci della Sanità servono a far stare meglio i poveracci, per questo gli oneri debbono pagarseli loro.

I soldi adesso ci sono – siamo a inizio 2018 – e la Giunta bandisce la gara per la ricerca della società che effettuerà la consulenza al Commissario delle Molinette, mettendo sul piatto la metà dei fondi ossia 6 milioni. Il resto lo tiene da parte per iniziative future. Per avere il vincitore occorrerà attendere l’8 luglio 2019: vince Kpmg con un ribasso del 34,07% sui milioni disponibili, circa 4 milioni. Se i consulenti di Kpmg si siano messi al lavoro con alacrità per recuperare i due anni perduti non è dato saperlo, poiché sul sito delle Molinette non compaiono a oggi report, relazioni o studi a dimostrazione dell’avanzamento delle operazioni (e dei pagamenti). Qualcosa accadrà, tuttavia è davvero difficile accettare che i soldi destinati a iniziative e progetti di utilità sociale finiscano a finanziare società di consulenza incaricate di redigere un piano di rientro di una Azienda Sanitaria.

La Compagnia di San Paolo è la fondazione della banca Intesa-San Paolo. Chiamparino, fino all’anno scorso presidente della Regione, era prima stato presidente della Compagnia. A lui è succeduto Profumo per nomina di Fassino, successore di Chiamparino alla carica di sindaco di Torino. Un bel groviglio.

La Milano che non si ferma probabilmente va così veloce che anche i suoi cittadini in difficoltà sfrecciano insieme alla buona borghesia meneghina, dimentichi dei disastri della sanità regionale. A Torino, secondo la Caritas, i poveri dal 2007 al 2018 sono raddoppiati, raggiungendo ormai la ragguardevole cifra di 150 mila persone, il 9% della popolazione dell’area metropolitana.

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