Da settimane si scaglia contro il voto per posta, convinto che possa penalizzarlo alle prossime elezioni di novembre mentre i sondaggi lo danno indietro di 12 punti rispetto al rivale dem Joe Biden. Il presidente Usa Donald Trump, reduce dal comizio flop di Tulsa dove è stato beffato da un boicottaggio di massa online, rincara la dose con un tweet inferocito: “Elezioni 2020 truccate: milioni di schede elettorali postali saranno stampate da stati stranieri e altri. Sarà lo scandalo dei nostri tempi”.

Accompagna il suo tweet con un link di Breitbart – sito d’informazione di tendenze razziste e di estrema destra – in cui il ministro della Giustizia Usa, William Barr, si dice preoccupato che la fiducia pubblica nell’integrità delle elezioni possa essere minata da vari fattori, tra cui la censura delle voci conservatrici, il rischio brogli legato al voto per corrispondenza adottato da vari Stati e il pericolo che “un paese straniero possa stampare decine di migliaia di schede contraffatte”. In quest’ultimo caso, spiega, “sarebbe molto difficile per noi individuare qual è la scheda giusta e quella sbagliata”.

A innescare negli ultimi mesi la possibilità di un ricorso massiccio al voto postale per le presidenziali di novembre è stata la pandemia di coronavirus, che ha travolto gli Stati Uniti provocando più di 120mila morti e oltre 2,3 milioni di contagi. Una ragione che il presidente ritiene insufficiente per rinunciare al tradizionale voto ai seggi: “Abbiamo votato durante la prima e la seconda guerra mondiale senza problemi, ma adesso stanno usando Covid-19 per imbrogliare”, scrive in un altro tweet. E tra un messaggio e l’altro sul sito di microblogging non risparmia l’ennessima stoccata al suo ex consigliere per la sicurezza, John Bolton, in uscita con un libro-verità al vetriolo proprio su Trump, che la Casa Bianca ha cercato in ogni modo di ostacolare. Senza riuscirci.

“Ho dato una chance a John Bolton, che non avrebbe mai potuto essere confermato al Senato perché era considerato un pazzoide ed era poco apprezzato – ha scritto The Donald – . Sono sempre stato disposto ad ascoltare punti di vista diversi. Si è rivelato chiaramente incompetente e un bugiardo. Guardate il parere del giudice. Informazioni classificate”, ha twittato, riferendosi al fatto che l’incarico di Consigliere per la Sicurezza nazionale non ha bisogno di essere confermato dal voto del Senato, come accade invece per la maggior parte delle altre cariche importanti dell’amministrazione Usa. Il presidente ha anche ricordato che, nel dare via libera alla pubblicazione del libro di Bolton, il giudice ha però stigmatizzato il fatto che sia stato distribuito senza il via libera di sicurezza dell’amministrazione Usa.

Intanto l’ex consigliere, in un’intervista ad Abc, ha dichiarato che non voterà per nessuno dei due candidati alle elezioni e ha aggiunto: “Nel 2016 ho votato per Trump e non per Hillary Clinton. Ora, avendo visto il presidente da vicino, non posso farlo di nuovo. La mia preoccupazione è per il Paese e lui non rappresenta la causa repubblicana che sostengo”.

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