L’entusiasmo era alle stelle, date le richieste record. Brad Parscale, il manager della campagna di Donald Trump, aveva annunciato che per la convention di Tulsa erano arrivate ben un milione di richieste di biglietti. Ma non si è visto niente che si avvicinasse a quella cifra stratosferica, anzi. Trump non è nemmeno riuscito a riempire l’arena da 19mila posti del Bok Centre. Che cosa è successo? Lo spiega il New York Times: tutto inizia l’11 giugno, quando su Twitter la campagna del presidente ha invitato i suoi sostenitori a prenotare il biglietto, operazione possibile anche via sms.
WE’REEEE BACKKKKK!
President @realDonaldTrump will be in Tulsa, OK on June 19 for a Make America Great Again Rally!
Register for your FREE TICKETS on the “Trump 2020” App or visit the link below.
Text APP to 88022 to download ????????#TrumpRallyTulsa https://t.co/ysjEZqHUTM
— Team Trump (#TulsaTrumpRally) (@TeamTrump) June 11, 2020
A quel punto, migliaia di utenti di Tik Tok e fan di K-Pop (pop fatto da band sudcoreane che è diventato mainstream negli Stati Uniti) hanno iniziato a rilanciare sui social i link per la prenotazione e a riservare loro stessi biglietti per un comizio al quale non sarebbero mai andati. Un boicottaggio di massa che è diventato virale attraverso la condivisione social e che di cui gli utenti stessi, 24 o 48 ore dopo la pubblicazione, hanno cancellato le tracce per non anticipare la “sorpresa”. Emblematico l’esempio di Mary Jo Laupp, riportato dal New York Times, che ha chiamato alla call to action in un video pubblicato a tarda notte su Tik Tok. “Consiglio a tutti quelli che vogliono vedere questo auditorium da 19mila posti riempito a malapena o completamente vuoto di prenotare tutti i biglietti adesso e lasciare così Trump da solo sul palco”, ha detto Laupp nel video. Alla mattina, quando ha riacceso il telefono, ha visto che il video era diventato virale, con più di 700mila like, 2milioni di visualizzazioni e una stima – basata su commenti – di almeno 17mila biglietti prenotati. Tutti posti rimasti vuoti.
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