Farneto, Vigna Clara, Ostiense: sono le tre stazioni mondiali praticamente mai aperte, tre progetti scellerati costati allo Stato complessivamente oltre 400 miliardi di euro. La loro storia è tragicomica, farebbe ridere se non ci fosse da piangere. Partiamo dalla stazione Farneto: distante meno di un chilometro dall’Olimpico, doveva essere l’hub finale del trasporto dei tifosi allo stadio. Peccato che, nonostante i 15 miliardi di lire spesi, fosse completamente inadatta: chi l’aveva progettata, non aveva pensato che quel breve tratto di centinaia di metri correva in realtà su una strada buia, pericolosa e ad alta percorrenza, non il massimo per il transito di migliaia di tifosi in piena notte. Per non parlare delle misure sbagliate del tunnel: solo dopo averlo completato, ci si accorse che non c’era spazio sia per i treni che per la banchina. Per inserire il marciapiede fu eliminato uno dei due binari. Alla fine aprì per un paio di settimane, ci passarono appena 12 convogli, poi fu richiusa per sempre. Finita al centro di inchieste, è stata occupata per anni da gruppi di estrema destra, poi sgomberata nel 2015.

La sua storia si intreccia con quella di Vigna Clara, stazione di testa dello stesso collegamento, che di miliardi ne costò circa 80: attivata in occasione dell’inaugurazione dei Mondiali (ma ancora incompiuta), chiusa al termine della manifestazione, fu posta sotto sequestro nel 1993 nell’ambito di un’indagine su presunte irregolarità della pubblica amministrazione nella realizzazione del collegamento. I reati ipotizzati erano abuso e omissione di atti d’ufficio, gli imputati finirono tutti prosciolti. Nonostante tutto, la linea sarebbe stata preziosa per unire su ferro Roma Nord a Roma Sud e così nel corso degli anni si è parlato più volte di recuperarla, con diversi progetti che sono partiti e puntualmente si sono arenati. L’ultimo, che prevede il collegamento tra Vigna Clara e Valle Aurelia, avanza faticosamente proprio nelle ultime settimane sembra arrivata alla fase conclusiva, quella del collaudo. Chissà che non sia la volta buona.

Quanto all’Air Terminal di Ostiense, terminal aeroportuale che avrebbe dovuto portare a Fiumicino, ambizioso progetto firmato dagli architetti Lafuente e Sanrocchi, è costato appena 350 miliardi di lire. I calcoli di afflusso però erano sbagliati: i passeggeri erano troppo pochi, i negozi chiusero uno dopo l’altro, l’impianto accumulava perdite e fu abbandonato. Si trasformò prima in un ricovero per senza tetto, poi ci volevano fare un centro commerciale, quindi di nuovo una stazione, alla fine oggi è diventata la sede di Eataly.

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