Sette piani, 300 camere, 180mila metri cubi di cemento: questo avrebbe dovuto essere l’imponente progetto dell’Hotel Mundial, l’enorme albergo nella periferia sud-est di Milano, costato 10 miliardi di lire. Si sono disputati ben cinque mondiali di calcio senza che abbia mai aperto. Collocato tra i Comuni di Milano e Ponte Lambro, immerso in una grande area verde, a due passi dallo svincolo di autostrada e tangenziale, avrebbe dovuto essere il quartier generale dei tifosi in arrivo da ogni parte del pianeta. Di tifosi in realtà non se ne videro così tanti, ma soprattutto l’hotel non era pronto: passato il torneo e ogni barlume di utilità, il progetto fu abbandonato a se stesso. È rimasto l’ecomostr, ed è arrivato presto anche il degrado, lo spaccio, le occupazioni abusive. Negli anni si sono sprecate anche le proposte di riqualificazione: carcere, polo sanitario, caserma, residenze universitarie. Tutte naufragate. Alla fine l’enorme scheletro di cemento fu abbattuto nel 2012, sotto la giunta Pisapia.

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