Continuano le pressioni italiani italiane sulla Grecia, che ha introdotto l’obbligo di quarantena per chi arriva da zone a rischio per la pandemia di coronavirus, Nord Italia incluso. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio oggi chiamerà il suo omologo greco, Nikos Dendias, per confrontarsi sulla questione. “Crediamo nello spirito europeo, ma siamo pronti a chiudere le frontiere a chi non ci rispetta“, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera. “La partita si aprirà il 3 giugno, perché andare a trattare con uno Stato estero mentre noi abbiamo ancora delle regole restrittive è complicato”, ha aggiunto.

Il 9 giugno il ministro Di Maio volerà ad Atene per discutere sull’andamento epidemiologico. “L’Italia si è distinta per la trasparenza e i nostri dati sono molto confortanti. Non vogliamo sollevare polemiche – aggiunge – ma se qualcuno pensa di chiuderci la porta in faccia solo per i propri interessi, allora risponderemo. Davanti ai personalismi la porta la chiuderemo anche noi“.

Inizialmente, l’Italia non era nella lista dei Paesi che avrebbero potuto volare in Grecia. Poi è stato deciso che dal 15 giugno al 30 giugno gli aeroporti di Atene e di Salonicco accoglieranno sì i voli internazionali. ma con dei distinguo per i passeggeri che provengono dalle zone definite “ad alto rischio” dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea, che dovranno essere sottoposti a un test. Non l’Italia intera, ma quattro regioni in particolare, le più colpite dal coronavirus: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto. A quel punto, scatta la quarantena in albergo: 7 giorni per i negativi, 14 per chi è positivo. Una prospettiva che limita enormemente chi vorrebbe passare le ferie in Grecia. Diverso il caso dal 1 luglio: tutti gli aeroporti apriranno ai voli internazionali, con test casuali per i passeggeri all’arrivo.

Non abbassa i toni il governatore veneto Luca Zaia: “La Grecia tolga questa idiozia delle limitazioni“, ripete oggi, dopo che ieri aveva definito “allucinante” la decisione greca: “Sappiano che non ci vedono più”. Zaia ha poi ricordato che la Grecia ha progressivamente rivisto la sue decisioni: “Prima aveva chiuso all’Italia, dopo ha ristretto la limitazione a quattro regioni, poi ha prospettato l’apertura a fine luglio. Un passetto alla volta tornerà sui propri passi”. Visto che la Grecia è in area Schengen, conclude “è incomprensibile questo atteggiamento”. Questa mattina, ai microfoni di ‘Agorà’, su RaiTre, ha parlato della “latitanza paurosa dell’Europa” sulla questione. Anche l’assessore al welfare lombardo Giulio Gallera ha parlato di “atteggiamento incomprensibile” della Grecia ai microfoni di Mattinocinque. “In Europa abbiamo avuto nazioni che hanno avuto molti più contagi sia in termini assoluti, sia per abitanti” e chiede all’Unione una “indicazione di unità” con “regole di garanzia comuni per tutti”.

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