Il capo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas lo aveva preannunciato nei giorni scorsi e oggi è arrivato l’annuncio ufficiale: i palestinesi hanno deciso di porre fine a tutti gli accordi siglati con Israele e gli Stati Uniti alla luce delle intenzioni dello stato ebraico di annettere gli insediamenti e la Valle del Giordano in Cisgiordania ai propri territori. “L’Organizzazione per la liberazione della Palestina e lo stato palestinese da oggi stanno recedendo da tutti gli obblighi previsti da tutti gli accordi con i governi degli Stati Uniti e di Israele, compresi quelli relativi alla sicurezza“, ha affermato Abbas nel corso di una riunione d’emergenza, come riporta la Wafa. In passato il presidente palestinese aveva più volte minacciato una simile azione, senza però mai portarla a termine.

Abbas ha aggiunto che Israele dovrà ora “condividere le sue responsabilità e i suoi doveri di fronte alla comunità internazionale, in quanto potere occupante di un territorio che appartiene allo Stato della Palestina”, riporta la Wafa. Allo stesso modo gli Stati Uniti, in quanto “partner principale del governo di occupazione israeliana”, saranno “pienamente responsabili dell’oppressione del popolo palestinese”, ha aggiunto Abbas.

Il piano del nuovo governo israeliano di annettere circa il 30 per cento dei territori della Cisgiordania si basa sul piano per il Medioriente elaborato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La leadership palestinese sta boicottando il governo americano da quando Trump ha riconosciuto unilateralmente Gerusalemme come capitale di Israele nel 2017.

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