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Gina Lollobrigida, il giudice ordina di prelevare i suoi gioielli e gli oggetti di valore e lei si infuria: “Mi fanno morire in modo ignobile, come ai delinquenti”

Si tratta di gioielli, quadri, premi e suppellettili di oltre 60 anni di carriera e di vita. La decisione, spiegano dall’ufficio stampa dell’interprete de La Romana “risulta assurda"

di Davide Turrini

Gina Lollobrigida affranta e disperata. Triste e solitario questo finale di film per la celebre diva del cinema italiano, oggi 92enne. L’amministratore di sostegno dell’attrice è stato autorizzato dal giudice del tribunale di Roma a prelevare e collocare in deposito diversi oggetti preziosi presenti a casa della donna. Si tratta di gioielli, quadri, premi e suppellettili di oltre 60 anni di carriera e di vita. “Hanno deciso di farmi morire in modo ignobile, neanche come si farebbe con i delinquenti. In un Paese civile non è tollerabile che avvengano dei soprusi così gravi e ingiusti”, ha spiegato la Lollo tramite il suo ufficio stampa.

“La signora Gina Lollobrigida – prosegue la nota stampa – ha appreso (…) che su richiesta dell’amministratore di sostegno ed a sua insaputa, è stato emesso un provvedimento dal Giudice Tutelare (…) in forza del quale l’amministratore di sostegno è stato autorizzato a prelevare dalla abitazione della stessa tutti gli oggetti preziosi, tra i quali, espressamente indicati, ‘gioielli, quadri, suppellettili, mobili, lampadari e altro’, affinché vengano riposti in un caveau o in deposito a pagamento”. La vicenda è solo l’ultimo capitolo della battaglia giudiziaria che vede il figlio dell’attrice contro il suo manager Andrea Piazzolla, quest’ultimo indagato per circonvenzione di incapace.

La decisione, spiegano dall’ufficio stampa dell’interprete de La Romana “risulta assurda, in quanto priva la signora Lollobrigida della possibilità di godere di tutti i suoi beni che da sempre arredano la casa, costringendola a vivere nella sua abitazione, non solo in una inevitabile condizione di precarietà e evidente disagio derivante dall’asporto della mobilia, perfino dei lampadari, ma anche spogliata dei suoi ricordi, in quanto oggetti che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita”.

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