Le linee guida sulla Fase 2 “sono complete e saranno trasmesse alle Regioni questa sera. Si tratta di indicazioni che il governo dà per una tutela rigorosa ed esclusiva sul lavoro“. L’annuncio arriva dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia durante il question time alla Camera. Serviranno a partire dal 18 maggio, quando ogni Regione potrà procedere con le riaperture differenziate, sempre che i dati sull’andamento del contagio lo consentano. Resta invece fissata almeno al primo giugno la data per gli spostamenti fra Regioni: “Ogni valutazione è rimandata a fine maggio e in ogni caso – ha sottolineato Boccia – sarà più facile garantire una relazione tra regioni a basso rischio, sarà molto più complicato consentire il passaggio di cittadini da una regione a basso rischio ad una ad alto rischio“.

Già nella giornata di martedì il ministro per gli Affari Regionali, durante l’ultima riunione con i governatori, si era mostrato possibilista sulla ripresa degli spostamenti tra le Regioni ma sempre nel rispetto dei paletti fissati dal ministero della Salute: i 21 indicatori in grado di ‘misurare’ la diffusione del contagio e l’efficacia dei dipartimenti sanitari delle singole regioni di tracciare e isolare i focolai. “L’Italia è un malato in condizioni migliori di prima. Ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute“, ha ricordato Boccia al question time alla Camera, sottolineando che “la prudenza che il governo ha utilizzato” finora “è tutta finalizzata a questo obiettivo“.

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, ospite della trasmissione “Circo Massimo” su Radio Capital, ha confermato l’orientamento del governo sulla riapertura dei confini regionali, senza alcuna motivazione da produrre per gli spostamenti, dal primo giugno, sempre se i dati epidemiologici dovessero confermarsi o migliorare nelle prossime settimane. “Penso che dal primo giugno ci sarà possibilità di spostarsi da una Regione all’altra. E secondo me sarà possibile muoversi anche dalla Lombardia“, ha detto Sileri.

Tutto dipenderà dai tassi di contagio”. L’impostazione italiana sulla riapertura dei confini regionali è condivisa anche dalla ministra del turismo austriaco Elisabeth Koestinger, che frena sulla riapertura dei confini tra Austria e Italia, in particolare al Brennero. “In alcuni Paesi, come l’Italia e la Spagna, sono ancora in vigore limitazioni agli spostamenti interni. Per questo motivo la chiusura dei confini per i viaggiatori potrà durare un po’ di più”, ha spiegato l’esponente del partito popolare in un’intervista alla radio Orf, prospettando invece la riapertura tempestiva dei confini verso la Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania. In particolare verso quest’ultimo Paese la riapertura definitiva è in programma per il 15 giugno. Il governo tedesco infatti ha approvato misure di allentamento progressivo dei controlli alle frontiere del paese. I confini con il Lussemburgo saranno i primi a riaprire, mentre con Francia, Svizzera e Austria, il governo di Berlino ha deciso di protrarre i controlli fino al 15 giugno. “Francia, Austria e Svizzera ritengono che sia ancora troppo presto per aprire le frontiere con Italia e Spagna“, ha confermato il ministro dell’Interno Horst Seehofer.

IL DISOBBEDIENTE

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