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Dakota Johnson: “Ho cominciato a convivere con la depressione quando avevo 14 anni. Provo l’ansia più folle per il nostro pianeta”

L'attrice protagonista della trilogia 50 Sfumature si è confessata in una lunga intervista con Marie Claire Uk: "Non riverso le mie complessità sugli altri. Non le faccio diventare un problema per chi mi sta vicino"

di F. Q.

“Ho cominciato a combattere contro la depressione quando avevo 14-15 anni. Ma crescendo, e facendo tanta terapia, ho imparato a conviverci. A trovarla “bella”. Perché mi fa sentire il mondo“. Parole di Dakota Johnson, attrice protagonista della trilogia 50 Sfumature che a Marie Claire Uk ha raccontato della patologia di cui soffre da anni: “Non riverso le mie complessità sugli altri. Non le faccio diventare un problema per chi mi sta vicino”. Non facile, la vita di Dakota, nonostante il successo e l’amore (dal 2017 ha una relazione con il frontman dei Coldplay, Chris Martin). “Provo l’ansia più folle per il nostro pianeta. Penso costantemente allo stato del mondo in questo momento. Questo pensiero mi tiene sveglia tutta la notte, ogni notte. Il mio cervello vaga in meandri folli e oscuri. Faccio tanta terapia”, ha raccontato.

E i ruoli che la figlia di Melanie Griffith e Don Johnson ha interpretato non sono stati di aiuto nell’attenuare la sua depressione. Se già infatti per lei non era stato semplice girare 50 Sfumature, Suspiria di Luca Guadagnino ha peggiorato la situazione: “Stavamo in un albergo abbandonato, in cima a una montagna. Sul tetto, c’erano trenta ripetitori per telefono e l’edificio era pervaso dall’elettricità. Ci si dava la scossa a vicenda non appena capitava di sfiorarsi, faceva un freddo cane. Girare quel film mi ha incasinata così tanto che sono dovuta andare in terapia“.

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