Un lavoro lunghissimo e dettagliato di acquisizione. Gli uomini della Guardia di finanza sono tornati nella sede della Regione Lombardia per ultimare la raccolta egli atti legati all’inchiesta sulla gestione delle Rsa, tra cui il Pio Albergo Trivulzio, in piena emergenza coronavirus. Le acquisizioni, iniziate ieri su richiesta della procura di Milano che indaga per epidemia colposa e omicidio colposo, riguardano la raccolta di delibere e disposizioni impartite in materia di sicurezza, ma anche mail, bozze, corrispondenza e quanto possa essere utile a ricostruire le misure assunte in merito all’emergenza Covid 19. Tutto materiale che dovrà essere analizzato e incrociato con quanto sequestrato negli uffici della Baggina.

L’inchiesta sul Pat era stata aperta dopo gli esposti dei lavoratori che hanno accusato la struttura di non aver messo a disposizione sufficienti dispositivi per la protezione individuale dal contagio come le mascherine, gli occhiali, i guanti, ma anche camici e calzari, e dei parenti dei 143 anziani ospiti morti nelle ultime settimane dopo aver contratto l’infezione.

Gli uomini delle del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno sequestrato all’interno del Pio Albergo Trivulzio documenti sia di carattere “istituzionale” come “delibere, registri, fascicoli personali, cartelle sanitarie” sia di carattere “informale” come “bozze, agende, corrispondenza, carte di lavoro”. Tutto materiale “indispensabile per l’accertamento dei fatti” all’interno della struttura a partire “da gennaio 2020” come si legge in un passaggio del decreto di sequestro. In particolare, le Fiamme Gialle si sono concentrate su “statuti e regolamenti in atto, convenzioni con regione Lombardia, documento di valutazione dei rischi anche in relazione al rischio biologico, modello organizzativo ex L. 231/2001″.

Tra le care acquisite anche le “disposizioni impartite dagli organi regionali e da ATS in relazione all’emergenza covid-19”, “misure assunte in merito all’emergenza Covid 19, ordini e disposizioni al personale, distribuzioni di Dpi con copia dei verbali di consegna al personale dipendente, interlocuzione con rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, rappresentanti sindacali o singoli dipendenti, in materia a partire dal mese di febbraio 2020″. Tra i documenti sequestrati dalla Gdf anche le carte relative al “personale presente nel mese di febbraio, numero e dati del personale positivo al coronavirus e del nuemro personale in materia dal mese di febbraio”, al “numero degli ospiti ricoverati dal mese di febbraio, numero dego ospiti deceduti dal mese di febbraio, numero di ospiti positivi al coronavirus, loro collocazione fisica e misure assunte”, il “numero di pazienti ricevuti da altre strutture sanitarie”, “documentazione sanitaria” dei pazienti covid e deceduti e “elenco dei tamponi sugli ospiti e sul personale“.

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