Un terrazzino diventato piazza di spaccio. Due fratelli di Reggio Calabria, Giovanni e Pietro Vignarolo, si erano organizzati così in questo periodo in cui i controlli in strada per il coronavirus impedivano loro di spacciare nella zona sud della città. Di 21 e 24 anni, i due fratelli sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno denunciato anche cinque persone identificati quali probabili acquirenti che, per ovviare alle restrizioni imposte per l’emergenza Covid-19, si recavano direttamente sul terrazzo dei Vignarolo per la loro dose giornaliera.

La scena è stata filmata dai carabinieri che, dopo aver riscontrato un via vai di persone, hanno deciso di intervenire. I due fratelli, finiti ai domiciliari, hanno tentato la fuga cercando di disfarsi di 200 grammi di marijuana e un bilancino elettronico di precisione. Sul terrazzo, gli investigatori hanno trovato una serra artigianale di piante di cannabis nascosta in una sorta di deposito che adesso è stato sequestrato. Lì dentro, inoltre, c’erano dieci grammi di cocaina e diversi semi di marijuana. Altri due arresti sono stati eseguiti a Gallico, nella periferia nord della città, dove Rocco Mandalari, di 57 anni, e suo figlio Marco Antonio di 27, sono stati beccati con un panetto di 340 grammi di eroina, del valore di 15mila euro, e con 600 euro in contanti. Finito ai domiciliari, Mandalari è il cognato di Vincenzino Zappia, il luogotenente della cosca De Stefano arrestato nei mesi scorsi per un omicidio di mafia commesso 32 anni fa. Il figlio Marco Antonio Mandalari è stato rimesso in libertà.

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