Ennesima uscita del senatore Elio Lannutti che imbarazza i 5 stelle. Il parlamentare M5s, lo stesso che un anno fa è finito indagato per un tweet antisemita, ha attaccato su Facebook i tedeschi definendoli “nipotini di Hitler”. La frase, pubblicata nel pieno delle trattative in Europa sugli aiuti economici per il coronavirus, ha provocato le critiche bipartisan di tutto il Parlamento e spinto il Movimento a condannare le dichiarazioni del collega. “Il M5s”, si legge nella nota ufficiale, “prende nettamente le distanze dalle affermazioni offensive del senatore Lannutti. La Germania è e resta un Paese amico che con noi fa parte della grande famiglia europea. Eventuali divergenze o punti di vista diversi sono normali, nell’ambito della democratica dialettica politica europea, e non giustificano in alcun modo parole di una tale gravità”. Il senatore ha poi rivisto il testo su Facebook eliminando il riferimento ai “nipotini di Hitler”, ma interpellato dall’agenzia Adnkronos: “Io non ho nulla di cui scusarmi, è stato un errore corretto, punto. L’accostamento è stato un errore ma è stato corretto immediatamente. Per me la polemica è finita. Quando un giornale tedesco dipinge l’Italia come ‘spaghetti e mafia’, tutti zitti. Bisognerebbe criticare anche allora…”.

Non è la prima volta che Lannutti imbarazza il Movimento 5 stelle. Un anno fa è finito indagato per diffamazione in seguito a un tweet antisemita. Sotto accusa il fatto che avesse rilanciato in rete il falso dei “Protocolli dei Savi di Sion”, attribuendo agli ebrei un complotto per sottomettere il mondo con la massoneria. Dopo quel tweet varie forze politiche avevano chiesto le sue dimissioni e il senatore era stato costretto a scusarsi. Per Lannutti i rapporti dentro il Movimento sono molto tesi da mesi. L’ultimo episodio risale a dicembre scorso quando il Parlamento ha eletto il presidente della commissione d’inchiesta sulle banche: il M5s gli ha preferito la grillina Carla Ruocco, nonostante per giorni lui abbia insistito dicendo di essere il candidato arrivando fino a chiedere un colloquio con Beppe Grillo.

La frase sotto accusa questa volta è stata pubblicata dal senatore su Facebook, rilanciando un articolo di Famiglia Cristiana sugli aiuti stanziati dall’Eurogruppo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “L’offerta della Merkel, Sant’Angela patrona d’Europa? Su la testa: abbiamo subito fin troppo i diktat dei nipotini di Hitler e degli Stati canaglia suoi complici!”, ha scritto. Contro Lannutti non si sono schierati solo Matteo Renzi e i dem Piero Fassino e Marina Sereni. Ma anche i suoi stessi compagni di partito: “Le ennesime parole di Lannutti false, incoscienti, gravi danneggiano l’Italia in un momento che richiede misura e responsabilità, specie da chi ricopre ruoli politici”, ha dichiarato il presidente della commissione per le Politiche Ue alla Camera Sergio Battelli. “Frasi che non rappresentano in alcun modo il M5S. E ora chieda scusa alla Germania a tutti noi”. Mentre il capogruppo al Senato Gianluca Perilli ha definito le frasi di Lannutti “un errore che nessuno può permettersi di fare”.

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