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Pasqua, le ceste sospese dai balconi con dentro cibo ma anche regali e poesie: “Chi può metta, chi non può prenda”

"Non facciamo in tempo a riempirle che il contenuto si svuota in un istante", ha raccontato all'Ansa Ilaria Bertozzi, una delle responsabili di questo progetto solidale nato nel quartiere milanese Dergano-Bovisa

di F. Q.

Ceste sospese, calate dai balconi. Dentro, libri, giochi, haiku (componimenti poetici nati in Giappone nel XVII secolo). Ma anche generi alimentari, prodotti per l’igiene. Chi passa per strada ne prende il contenuto, perché ne ha bisogno o per sentirsi meno solo. Sembra l’incipit di un libro e invece è quanto hanno organizzato alcune donne del quartiere milanese Dergano-Bovisa. “Non facciamo in tempo a riempirle che il contenuto si svuota in un istante”, ha raccontato all’Ansa Ilaria Bertozzi, una delle responsabili di questo progetto solidale.

In pochi giorni, le ceste nel quartiere sono diventate più di 30, mentre a Milano sono oltre 50 le cassette delle frutta o i panieri appesi alle grate o calati dai balconi per venire incontro alle esigenze di tanti. Nei giorni scorsi c’erano prodotti alimentari di ogni tipo, dalla farina alla pasta, dalle mele ai pelati. Per Pasqua però le donne della Bovisa hanno deciso di fare qualcosa di diverso, di offrire cibo ma anche affetto, e l’iniziativa è diventata una poesia di strada: “Il pane, ma anche le rose”, ha detto Ilaria. Insieme alle sue figlie ha scritto poesie, disinfettato bambole, fatto tanti pacchetti colorati. E anche questi, come i prodotti di prima necessità, sono spariti subito. “Visto come si svuotano in fretta le ceste, abbiamo capito di aver individuato un bisogno reale: il nostro invito è condividere l’iniziativa, sempre con il motto ‘chi può metta, chi non può prenda‘”. In molti hanno preso in parola l’appello: “Ieri un ragazzo in bici si è fatto il giro del quartiere mettendo un pacchetto di cracker in ogni cesta, anche questa – ha concluso Ilaria – è poesia”.

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