Televisione

Amici 19, il vincitore della danza Javier a FqMagazine: “Devo frenare il mio carattere impulsivo e vorrei tornare a Cuba per girare un film sulla danza”

Ha conquistato tutti i telespettatori e il Premio della critica per il suo talento nella danza, ma anche per il suo temperamento, spesso sopra le righe. Javier a FqMagazine fa mea culpa sul suo carattere irascibile, promette che imparerà a lavorare su se stesso e sogna di tornare a Cuba per girare un film 

di Andrea Conti

Un bellissimo sorriso stampato in faccia e la felicità di chi ha agguantato un premio importante, quello della danza di 50mila euro e il Premio della critica. Javier è stato non solo il ballerino più controverso di “Amici di Maria De Filippi”, ma una vera rockstar tra talento e sregolatezza. Ha sempre agito di istinto, a volte ha lasciato che il suo carattere impulsivo avesse la meglio su di lui, costringendolo poi alle lacrime e alle scuse davanti al pubblico e a tutti i professionisti della scuola. “Lo so, – racconta a FqMagazine Javier – sono impulsivo ed è un mio difetto, però sono onesto e sono molto curioso di imparare cose nuove”. Il ballerino è anche un latin lover: è entrato fidanzato dentro la scuola, poi finita la relazione, ha avuto un flirt con la collega Talisa e ci ha provato con una ballerina professionista.

Javier è nato a L’Avana, ha iniziato a studiare a 10 anni nella Scuola Nazionale del Balletto di Cuba per scelta della madre, appassionata di danza. Dopo il diploma alla Scuola Nazionale del Balletto di Cuba, oltre alla danza classica ha approfondito lo studio della danza contemporanea con il ballerino e maestro Carlos Acosta. Prima di entrare ad “Amici” è stato per un breve periodo a Stoccolma per il balletto del Royal Swedish Ballet.

Che ricordi ti porterai da “Amici”?
La mia esperienza è stata molto positiva e sono cresciuto sia umanamente che professionalmente. Prima di entrare, vedendo da fuori il programma, pensavo fosse più semplice vivere questa esperienza, una volta entrato mi sono reso conto che non era affatto così…

Il momento più difficile?
Quando mi sono arrabbiato molto, quando è scoppiata la tensione con i ballerini professionisti e i professori. Mi sono vergognato tanto anche quando sono entrato in sala prove per tornare a ballare di nuovo con loro. Ma questo è stato anche un modo per me per crescere.

Tornando indietro, cercheresti di frenare il tuo istinto?
Sì, ho imparato una lezione importante: devo controllarmi.

Invece il momento più bello?
Quando mi sono reso conto di aver vinto la categoria di Danza, poi la consegna del premio e il pensiero di doverlo dire subito a mia mamma.

Il tuo rapporto con Nicolai prima è stato di competizione poi di amicizia, cosa è successo?
È semplicemente così, adesso stiamo bene.

Dividerai il premio con lui?
Sì gli darò 15mila euro, penso sia giusto e sono felice per lui.

Che ne pensi della vincitrice Gaia?
Gaia la sento come una persona diversa, particolare. mi piace perché è sempre presente. Lei quando sei giù ha sempre le parole giuste per farti riprendere. È una ragazza interessante e talentuosa.

Com’è stato ballare in uno studio così grande e senza pubblico?
Difficile perché durante il pomeridiano, ho cercato il contatto con il pubblico. I ragazzi e le ragazze dello studio, anche durante le coreografie, ti aiutano e ti spronano continuamente. Ma mi rendo conto che con la situazione che stiamo vivendo è molto difficile, era giusto così, che non ci fosse nessuno. Per il bene di tutti. Per questo tutti i giorni Maria ci è stata molto vicina perché capiva che per noi era più difficile andare in scena, senza il supporto del pubblico.

Il tuo sogno nel cassetto?
Ne ho tanti, ma mi piacerebbe fare un film musicale sul ballo a Cuba. Sarebbe bellissimo.

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