Se in Cina la pandemia rallenta, quasi fino a fermarsi, in gran parte del mondo accelera: i casi di coronavirus globali, riferisce la Johns Hopkins University, sono 407.485 e le vittime 17.454, con 103.334 guariti. In Europa le vittime sono più di 16.500. Dopo l’Italia, il Paese più colpito nel continente è la Spagna, con 40mila contagi e 2.700 vittime: in 24 ore sono stati registrati 514 nuovi decessi. “Siamo nella settimana difficile”, ha dichiarato il responsabile del Centro per il coordinamento delle emergenze sanitarie del ministero della Sanità di Madrid, Fernando Simón. E si registrano 5.400 casi tra gli operatori sanitari, duemila in più negli ultimi 2 giorni.

In Germania si è arrivati ai 4.800 nuovi contagi al giorno, con il Paese che ne registra 30mila in totale e 114 vittime e anche il Regno Unito, che si è svegliato in lockdown, vede una nuova impennata di casi: sono saliti a 8.077, oltre 1400 più di quelli censiti 24 ore fa, mentre i morti sono diventati 422, ossia 87 più dei 335 indicati ieri. La Francia registra 1100 morti e 22.300 casi, con 10.176 persone ricoverate. In Finlandia è risultato positivo l’ex presidente e Premio Nobel per la Pace, Martii Ahtisaari, mentre preoccupa la situazione della Svezia che non ha deciso restrizioni significative per i suoi cittadini, e dove il personale sanitario minaccia di scioperare perché mancano le protezioni necessarie per difendersi dal contagio.

L’Oms spiega che l’85% dei casi di coronavirus segnalati nelle ultime 24 ore sono stati in Europa e negli Stati Uniti e che gli Usa, che mostrano una forte accelerazione dei contagi, possono diventare il prossimo epicentro dell’epidemia. I dati delle autorità sanitarie mostrano una curva del contagio in forte ascesa: sono stati infatti superati i 50mila casi, 8mila in più di ieri. I morti sono più di 660. L’amministrazione Trump ipotizza una ripartenza di alcuni settori economici entro marzo, ma il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo polemizza con la Casa Bianca: “Se si tratta di salute pubblica rispetto all’economia, l’unica scelta è la salute pubblica. Non puoi dare un valore alla vita umana”. Lo scontro avviene mentre è in discussione a Capitol Hill il pacchetto di aiuti proposto da Trump che vale circa 2000 miliardi di dollari, ma dem e repubblicani continuano a darsi battaglia sui dettagli del piano. Il presidente Usa ha poi sottolineato che nel Paese sono stati fatti “in poche settimane più test di quanti ne abbia fatto la Corea del sud in 8 settimane”. Finora sono stati eseguiti 290mila tamponi.

La Cina comincia ad allentare i divieti e le restrizioni interne, imposti per contenere l’epidemia: nella provincia dell’Hubei, la più colpita dalla pandemia, è finita la quarantena. Intanto l’allarme arriva anche in India, il paese più popoloso del mondo: il primo ministro Narendra Modi, dopo che già ieri era stato deciso il confinamento degli abitanti delle principali città, ha deciso che tutti gli indiani – 1,3 miliardi di persone – dovranno rimanere chiusi a casa per i prossimi 21 giorni a partire dalla mezzanotte. Da quel momento nel mondo ci saranno circa 2,5 miliardi le persone colpite da un blocco parziale o totale, coprifuoco o altre restrizioni sui loro movimenti. In pratica, un terzo della popolazione mondiale. Anche in Iran la situazione è ancora grave: il numero dei casi accertati sfiora i 25mila, mentre sono quasi 2mila le vittime.

Unione Europea – Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ieri alla videoconferenza dei 27 capi della diplomazie ha chiesto la possibilità di attivare la clausola di solidarietà Ue per far fronte al coronavirus. Secondo la clausola, tutti gli Stati devono agire in modo congiunto, per assistere uno dei 27 vittima di un attacco terroristico o di un disastro. “La questione sarà discussa al livello appropriato, al Consiglio”, ha detto una portavoce della Commissione Ue. Oggi i ministri degli Interni dei 27 si vedranno di nuovo in videoconferenza, per coordinarsi sull’attuazione delle corsie verdi per il trasporto delle merci nell’Ue. Intanto i Paesi Ue corrono ai ripari e, come proposto dalla Commissione europea la scorsa settimana, hanno blindato le proprie frontiere esterne, di fatto isolando l’Europa dal resto del mondo: “Tutti i Paesi dell’Ue, eccetto l’Irlanda, e tutti gli Stati associati Schengen hanno applicato” la proposta della Commissione Ue “di una restrizione temporanea per i viaggi non necessari dai Paesi terzi” a causa del coronavirus. Ad annunciarlo è stato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. L’Irlanda non ha potuto attuare la misura della restrizione temporanea dei viaggi, perché ha una ‘un’area comune di viaggi0’ (Common Travel Area) col Regno Unito.

Spagna – Sono saliti a 5.400 gli operatori sanitari contagiati dal coronavirus in Spagna, 2.000 in più negli ultimi 2 giorni. Lo ha comunicato Fernando Simon, direttore del centro di coordinamento delle emergenze del ministero della Salute, come riporta El Mundo. Simon ha ipotizzato che “i primi due o tre focolai negli ospedali abbiano colpito maggiormente il personale sanitario” e parlato della mancanza di protezioni perché “i problemi di accesso al mercato si stanno verificando a livello globale, non c’è una facile disponibilità, stiamo lavorando per risolvere la situazione”. La procura ha inoltre aperto un’inchiesta su quanto scoperto dai militari spagnoli che stavano disinfettando alcune case di riposo in Spagna: gli ospiti vivevano abbandonati a loro stessi, tra i cadaveri di persone che le autorità sospettano siano morti di Covid-19. La ministra della Difesa, Margarita Robles, ha spiegato che gli anziani ospiti erano stati totalmente abbandonati a se stessi in diverse case di riposo, dove sono stati scoperti i cadaveri. Non ha invece precisato dove ciò sia accaduto. A Madrid il Palazzo del Ghiaccio, centro di pattinaggio, è stato adibito a morgue, dopo che quelle della città si sono riempite: nella capitale i morti per Covid-19 sono almeno 1.535, cioè più della metà del totale. Nella regione, i casi di infezione sono oltre 12.350.

Regno Unito – Alle 9 di questa mattina risultavano 8.077 casi positivi, con 90.436 test effettuati. 422 i decessi. I cittadini britannici si sono svegliati in un Paese in lockdown: ieri sera il premier Boris Johnson ha ordinato la serrata sul modello italiano: negozi chiusi – tranne farmacie, generi alimentari e ferramenta – si esce di casa solo per lavorare, fare spesa o per fare esercizio, ma da soli e con due metri di distanza. Vietate riunioni in pubblico di più di due persone, con multe ai trasgressori. Il governo ha lanciato un bando per 250mila volontari destinati ad aiutare i servizi sanitari e comunali ad assistere il milione e mezzo di persone anziane e vulnerabili messe in quarantena da alcuni giorni nel Regno per tre mesi, senza poter uscire neanche per lo shopping, come forma di tutela contro il coronavirus. Il ministro della Sanità, Matt Hancock, ha inoltre annunciato che un nuovo ospedale temporaneo da 4000 posti letto, denominato Nightingale Hospital, sarà operativo fra una settimana nel quartiere fieristico dell’Excel Centre di Londra, realizzato con l’aiuto dei militari per ampliare la capacità ricettiva del servizio sanitario nazionale (Nhs).

Francia – Sono aumentati di 2.444 i casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore in Francia, mentre i decessi sono stati 240: lo ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Il totale dei contagiati è di 22.300, i morti sono 1.110. Salomon ha aggiunto che la Francia pratica ormai quasi 10mila test al giorno e che nelle prossime settimane questa cifra raddoppierà e poi triplicherà. Intanto per il consiglio scientifico è “indispensabile” prolungare le misure di confinamento. Per i medici ed esperti riuniti intorno al presidente Emmanuel Macron sono necessarie “almeno sei settimane” di blocchi, quindi fino a fine aprile.

Belgio – Oltre 100 decessi. Nelle ultime 24 ore ne sono stati confermati 34, portando così il totale a 122. Nelle ultime 24 ore in Belgio ci sono stati 526 nuovi casi. Dopo il deciso calo di ieri, i numeri tornano quindi ad aumentare: i contagi salgono a 4.269.

Paesi Bassi – Dalla giornata di ieri, 63 persone sono morte per il Covid-19, mentre 811 sono quelle risultate positive. Ciò porta il totale a 276 decessi e a 5.560 casi positivi. Il governo ha annunciato oggi l’annullamento degli esami di fine anno, l’equivalente dell’esame di maturità in Italia, a causa del coronavirus. Lo scrive l’agenzia di stampa olandese Anp precisando che le scuole sono chiuse dallo scorso 16 marzo. La convalida di un diploma di fine anno si basa su un conteggio che assomma i crediti ottenuti durante l’anno.

Svezia Lo Stato, come già avevano segnalato alcuni expat a ilfattoquotidiano.it, non ha preso provvedimenti radicali per contenere il contagio al contrario di quanto ha fatto la maggior parte dei Paesi Ue, Regno Unito incluso. Al momento sono 2.016 i casi confermati e 25 i morti. Il governo di Stefan Löfven ha chiuso università e scuole superiori, vietato assembramenti di oltre 500 persone, chiesto ai cittadini di evitare viaggi non essenziali, di restare a casa in caso di sintomi o se si hanno più di 70 anni. Nessuna chiusura di bar, negozi e scuole materne, elementari e medie. Molti medici ed esperti hanno attaccato il governo per non prendere provvedimenti più seri di contenimento dell’epidemia. Fredrik Elgh, professore di virologia all’università di Umeå, ha spiegato – scrive il Guardian – di essere “profondamente preoccupato. Vorrei che Stoccolma fosse messa in quarantena. Siamo quasi l’unico paese al mondo a non fare tutto il possibile per contenere l’epidemia”. Critiche anche dal Journal of the Swedish Medical Association mentre Marcus Carlsson, matematico della Lund University sempre citato dal Guardian, ha dichiarato che la strategia dell’immunità di gregge perseguita dal governo – e che il Regno Unito ha abbandonato nei giorni scorsi – è “un esperimento folle con 10 milioni di persone”.

Norvegia – Ha deciso di estendere al 13 aprile le misure restrittive per contenere il contagio da coronavirus, introdotte il 12 marzo. Asili nido, scuole e università rimarranno chiusi fino a dopo le vacanze di Pasqua, così come bar e ristoranti. Rimarranno proibiti gli eventi sportivi e culturali e continueranno ad essere in vigore le norme di quarantena e isolamento. In Norvegia sono stati registrati finora 2.760 casi e 12 decessi.

Polonia – La Polonia sta introducendo più severe restrizioni causate dal coronavirus che limitano al minimo necessario il diritto di uscire da casa. Lo ha annunciato il premier Mateusz Morawiecki insieme con il ministro della sanità Lukasz Szumowski. Secondo il nuovo provvedimento, sarà possibile uscire solo per recarsi al lavoro, per una visita al medico, per fare gli acquisti e aiutare gli anziani. Insieme potranno camminare accanto solo due persone, nelle chiese potranno entrare fino a cinque fedeli, più i sacerdoti che celebrano la messa o il funerale.

Stati Uniti – 48mila casi, 6mila in più di ieri. I morti sono almeno 601. Sale ad una quindicina il numero degli Stati Usa che hanno emesso l’ordine “stay home” contro il coronavirus. Gli ultimi sono Washington, Oregon, Michigan, Indiana e Massachusetts. Analogo provvedimento entra in vigore oggi anche in Wisconsin, Delaware e New Mexico. In totale sono quasi 150 milioni gli americani in lockdown, ossia quasi la metà della popolazione americana.

Iran – La vittima più giovane è un bambino di appena 6 anni. Al momento non è stato comunicato se il piccolo soffrisse di altre patologie. Il presidente Hassan Rohani ha però dichiarato, ringraziando la popolazione per aver seguito le raccomandazioni, che è “evidente” che in Iran sia “in calo” il numero dei ricoveri in ospedale e dei decessi. Due dati “per noi importanti” e che testimoniano “gli importanti passi avanti fatti” contro il coronavirus, ha poi concluso il capo del governo che proprio pochi giorni fa aveva predetto che la situazione nel Paese sarebbe tornata alla normalità nell’arco di due o tre settimane al massimo.

Cina – Ora che i contagi interni sono nettamente diminuiti (e arrivano perlopiù dall’estero) la decisione è stata presa dal Comitato locale di prevenzione e controllo: da mezzanotte si può tornare a circolare, dopo quasi due mesi di blocco totale, e si può uscire dai confini della regione. Il via libera riguarda tutti i residenti che possiedono il ‘codice verde‘, quindi che non costituiscono un rischio di contagio. Anche Wuhan, la città-focolaio da cui tutto era partito, comincia il conto alla rovescia: le restrizioni, imposte il 23 gennaio, cadranno definitivamente l’8 aprile. Per cinque giorni di fila si erano registrati zero contagi: il primo è stato ieri. Ora la paura più grande della Cina riguarda i cosiddetti “contagi di ritorno“, cioé importati dall’estero: dei 78 nuovi casi, 74 arrivano da altri Paesi.

Romania – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato che il paese sarà sottoposto a un blocco totale per rallentare la diffusione del coronavirus, con l’esercito schierato per imporre il confinamento. Il Paese aveva già dichiarato lo stato di emergenza e un coprifuoco notturno.

Islanda – L’Islanda ha registrato la sua prima vittima di coronavirus, una sessantenne che soffriva di un’altra patologia. Il Paese, che conta circa 360.000 abitanti, ha finora registrato 588 casi confermati.

Egitto – “Un coprifuoco” serale e notturno per “due settimane” è stato annunciato a partire da domani dal premier egiziano Moustafa Madbouly. Lo riferisce la tv di Stato egiziana precisando che la misura vieta la “circolazione dalle 19:00 alle 06:00”.

Africa – Preoccupa l’aumento dei casi di coronavirus nel continente africano. Sale ancora il numero di positivi in Sudafrica, con 554 casi. Il Paese di 57 milioni di abitanti si prepara al lockdown da giovedì, misura già annunciata da Ruanda e Tunisia. In tutto il continente, 43 dei 53 Paesi hanno ora registrato infezioni, con un totale di 1.788. I morti sono 58 in tredici Paesi, nessuno in Sudafrica.

Israele – Sale a 1.656 il numero dei casi di coronavirus nello stato, di cui 31 gravi. Lo ha reso noto il ministero della Sanità israeliano, aggiungendo che 49 persone sono guarite dall’infezione.

Thailandia – Il governo thailandese ha approvato lo stato d’emergenza per un mese, consentendo misure più rigide per arginare la diffusione del virus. Nel Paese i contagiati sono 827, di cui 106 nuovi casi in un giorno, e i morti quattro.

Cile – C’è un nuovo caso di una nave da crociera bloccata al largo: le autorità cilene hanno negato ieri l’ingresso nel porto di Punta Arenas a una nave da crociera con oltre 1.800 persone a bordo poiché una quarantina di loro mostrano sintomi simili a quelli del coronavirus. Si tratta della Zaandam, del gruppo Holland America (Carnival): la nave, battente bandiera olandese, non dispone di test contro il coronavirus quindi non è chiaro se le persone malate (13 passeggeri e 29 membri dell’equipaggio) siano infette o meno.

Oman – Il Comitato supremo dell’Oman ha riferito che le Forze armate del Sultanato, la polizia reale omanita e altre agenzie della sicurezza nazionale sono pronte a sostenere gli sforzi nazionali per combattere la diffusione del nuovo coronavirus. Inoltre, come riporta la televisione di Stato, verranno sospesi tutti i collegamenti aerei interni e internazionali a partire dal 29 marzo. Faranno eccezione i voli commerciali.
Il ministero della Sanità di Muscat ha annunciato 18 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, portando a 84 i casi totali.

Armenia – I casi di Covid-19 in Armenia sono saliti da 194 a 235 in 24 ore e il premier, Nikol Pashinyan, ha invitato le persone a restare a casa, annunciando che da domani, “per una settimana”, bar e ristoranti resteranno chiusi e “verranno interrotte le attività delle industrie dei beni di consumo e dell’industria tessile”.

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