La bozza del decreto circolata prima dell’approvazione? E’ una cosa inaccettabile. Che sia stato fatto da un’istituzione o da qualunque altra persona, è un atto che mette a repentaglio la salute pubblica. Non ci crederete, ma anche io ho ricevuto la bozza da un amico di Milano che non ha nulla a che fare con la politica e che mi chiedeva cosa avrebbe dovuto fare”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

Circa la fuga di molti residenti lombardi verso altre destinazioni italiane, Sileri è tranchant: “Non va bene quanto è stato fatto da coloro che sono scappati e andati nelle loro regioni d’origine. Queste cose non dovrebbero avvenire. Mi auguro che queste persone comunichino all’unità sanitaria di essere rientrati nella regione d’origine e si mettano in quarantena. Allo stato attuale, vi è una crescita dei contagi, accompagnata da un numero importante di pazienti che purtroppo sono deceduti. Attenzione, però, a leggere questi numeri. Controllare i numeri ogni giorno, attendendosi un calo, è precoce. In questo punto stiamo crescendo nel picco, il che è normale, ma finché non vi è un controllo completo della situazione i numeri continueranno a crescere – continua – E’ molto presto per valutare se stiamo migliorando o meno. Questa è la settimana degli aumenti dei contagi e, secondo me, servono almeno 7-14 giorni, cioè il periodo dell’incubazione, per capire se in altre zone d’Italia si svilupperanno focolai come in Lombardia. Prima di due settimane è molto difficile fare una previsione. Ciò non significa che tra due settimane potremo dire che tutto è passato. Ma tra 14 giorni potremo capire se queste misure di forte contenimento avranno avuto successo e quindi rallentato notevolmente la diffusione del virus”.

Sileri puntualizza: “Quando si guarda all’Italia, bisogna guardare anche all’Europa. Questo non è un fenomeno italiano, ma europeo. Noi lo abbiamo scoperto prima perché abbiamo fatto tantissimi tamponi e quindi abbiamo visto la punta dell’iceberg molto prima degli altri Paesi europei. Sia chiaro: ammalati è una cosa, positivi è un’altra. Essere positivi senza sintomi non significa essere malati. E’ chiaro che queste norme devono essere applicate in tutti gli uffici. Nel mio gruppo al ministero ho fatto sì che si faccia telelavoro e chi è in ufficio lavori da solo. Io non stringo le mani, non do abbracci. Evito cene quando non è strettamente necessario e se faccio una cena sto a distanza. Questa epidemia passerà. Ma dobbiamo avere la consapevolezza che purtroppo in una piccola parte della nostra società comporta problemi gravi e anche la morte. Questa consapevolezza deve entrare in ognuno di noi. E ognuno di noi deve agire nel rispetto degli altri“.

Il politico M5s poi si sofferma sulla mutabilità del virus : “Il virus è uno solo, cioè è quello arrivato dalla Cina. E’ chiaro che nei passaggi si formano piccole cicatrici nel genoma del virus. E’ possibile che il virus possa mutare, ma anche in meglio non necessariamente in peggio. Al momento, il virus che abbiamo in Italia è della stessa aggressività che abbiamo visto in Cina. Ci troviamo di fronte a una pandemia, anche se ancora non è stata definita così. Questo è un virus che verosimilmente entrerà nei panel dei virus che ogni anno potremmo prendere, come accade con gli altri già presenti. Il vaccino non sarà pronto prima di alcuni mesi, secondo me dodici. Una cosa è certa: la battaglia la vinceremo noi, come è accaduto con altre in precedenza”.

Omaggio finale di Sileri ai medici e al personale sanitario: “Ci sono miei colleghi che da 14 giorni non tornano a casa. Sono come i soldati che vanno al fronte. A loro va il mio ringraziamento e spero di riuscire a tutelarli e non lasciarli soli. Serve il medico laureato, lo specialista, lo specializzando, servono anche i medici che sono andati in pensione. Tutti sono essenziali in questo momento. Servono dei Covid hospital, con posti letto riservati a pazienti affetti da questo virus“.

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