Un viaggio di 2.500 chilometri per salvare le tradizioni d’Italia. O meglio, quegli antichi lavori familiari ai più anziani e sconosciuti per i più giovani: come il fabbro di bottega, il bracciante e l’allevatore. “Incontrerò personalmente questi professionisti dell’artigianato e dei campi, regione dopo regione. Dalla Sicilia al Piemonte”, precisa fin da subito Francesco Paolo Lanzino, 26 anni, che il prossimo 29 marzo salirà in sella alla sua mula e lascerà i monti palermitani per 6 mesi on the road su e giù per l’Italia. Lo scopo del viaggio è ben chiaro: “Da chi difende ancora gli antichi mestieri riceverò una testimonianza della cultura non scritta che non deve scomparire ma deve essere riscoperta all’interno di un contesto moderno”. Il progetto “Woodvivors. L’Italia a passo di mulo”, nato nel 2016, diventerà un film-documentario “capace di dare risalto a una realtà dimenticata, a un’Italia rurale, raccogliendo le testimonianze dei protagonisti di quel mondo prima che vadano perse per sempre”, aggiunge Francesco.

Francesco ha in mente l’esempio di Gratteri, un piccolo paesino di 900 abitanti sulle Madonie poco fuori Palermo e famoso per l’antica tradizione dei telai. In passato tramandata di generazione in generazione, ma che oggi, con l’esodo dei giovani oltre confine, si è persa del tutto: “I telai sono appesi alle pareti. Ora nessuno non solo non li usa, ma non è neanche più in grado di montarli. Se si perdono queste tradizioni, per rimparare la tecnica ci vorranno anni”. Da qui nasce la sua sfida al mondo di oggi, vissuto con lo smartphone in mano o davanti al computer: “I giovani – aggiunge Francesco – piuttosto preferiscono rimanere disoccupati che avvicinarsi a mestieri come quello dell’allevatore o dell’agricoltore. Lo vedo quando d’estate vado a lavorare nei campi. Sono sempre il più giovane. Perché oggi un’esperienza all’estero vince sempre su una nei campi”. Eppure cresce l’esigenza di una società più green, “esattamente come quella di qualche anno fa”.

Francesco, campione di vela e un grande appassionato di escursioni in montagna, dopo un periodo di studio a Parigi ha deciso di tornare in Sicilia e di portare avanti la sua idea. Non resta dunque che partire. Ad affiancarlo in questa impresa anche l’antropologa Ellev Derks e il filmmaker e fondatore di Crooner Films Marco Comerio. E ancora: due mule, in fase di addestramento in questo periodo pre-partenza, e un furgone con tutta l’attrezzatura necessaria: un documentario finanziato dal basso, con una campagna di crowdfunding. “Ci aspettiamo di vedere paesaggi e culture diversa ogni 30 chilometri. Abbiamo già programmato alcune tappe, ma per il resto andremo all’avventura”, conclude Francesco.

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