di Andrea Taffi

Il coronavirus, sul quale mi ero obbligato a non fare alcun intervento, ha dimostrato, in ultima analisi, cosa sia e di che pasta sia fatta la politica italiana. Infatti, invece di fare squadra e gestire con gli esperti (medici e protezione civile) una crisi che è sanitaria, finanziaria ed economica insieme, i nostri politici che cosa hanno fatto?

Sono stati in silenzio per alcuni giorni, hanno lasciato parlare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (che politico non è) e poi, approfittando dell’inevitabile contraccolpo economico a misure (opportune o meno che siano) di limitazione alla circolazione delle persone nelle regioni focolai del virus, hanno scatenato la loro manovra al solo scopo (strumentale) di far cadere il governo in carica, sostituendolo con un altro conseguenza di nuove elezioni o addirittura di manovre di palazzo (le ennesime).

Ė, tutto questo, qualcosa di veramente incomprensibile (almeno per me). L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che non è pandemia, che non è pericolosissima, ma che lo stesso inquieta e richiede calma e lucidità di manovra, invece di unire (come dovrebbe avvenire) divide, divide e dà il pretesto per spallate al governo in carica.

Quando sono scoppiati i primissimi casi di coronavirus in Italia mi ero illuso che la pace politica, che non poteva non scoppiare, durasse finché il virus non fosse stato debellato. Mi ero illuso che le critiche, le polemiche preesistenti (dentro e fuori la maggioranza) contro Giuseppe Conte e il suo governo lasciassero il posto a un senso critico, quel senso critico che avrebbe dovuto garantire piena fiducia a Conte. Perché come si può pensare di gestire una delicata situazione sanitaria e quindi economica se non si ha l’appoggio incondizionato e convinto di tutti (politici e non)?

Invece no, le cose non sono andate così; e questo mi dà dispiacere. Anche perché, diciamolo chiaramente, spogliati da qualsivoglia casacca politica: cosa può oggettivamente fare un nuovo governo, politico o di unità nazionale che sia, di diverso e di migliore dall’attuale in carica per sconfiggere il coronavirus? È veramente pensabile che il duo Salvini-Renzi (solo per fare un esempio, e non oso pensare ad altri) sia in grado di fare meglio di Conte e del suo governo?

E tuttavia non c’è niente da fare: la politica italiana è questa, e il coronavirus ce lo ha ribadito. Peccato, peccato veramente, perché avrebbe potuto non essere così; la politica italiana avrebbe davvero potuto (dovuto) dimostrare di essere diversa, di essere cambiata, di essere all’altezza di una emergenza sanitaria di rilievo all’interno di un Paese che possa vantare una vera e affidabile classe dirigente. Il coronavirus prima o poi sarà sconfitto, la cattiva politica italiana, invece, sembra proprio di no.

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