Un governo d’unità nazionale, che approfittando dell’emergenza coronavirus, riporti la Lega in maggioranza, spingendo il Movimento 5 stelle all’opposizione. E soprattutto con un premier diverso da Giuseppe Conte. L’epidemia non ferma le manovre di palazzo: tutt’altro. Anzi, il momento delicato per il Paese diventa la scusa perfetta per riesumare la vecchia e inconfessabile idea dell’inciucio tra i due Mattei: Renzi e Salvini, uniti nell’odio per il presidente del consiglio. Il premier però prepara il contrattacco, forte dell’asse con il Quirinale e lo sbarramento M5s-Pd a qualsiasi fuga in avanti di Italia Viva. “Nel dibattito si dice di tutto di più”, ha dichiarato in serata al termine del vertice italo-francese a Napoli. “Alcuni cambiano idea la mattina e il pomeriggio ma noi abbiamo il dovere di lavorare uniti e più che a governi di unità nazionale o governissimi, la nostra responsabilità e il nostro ruolo ci impongono, più che di lavorare per queste prospettive, di tenere unito il governo per tenere unita la nazione”.

L’apertura della Lega – I diretti interessati negano, ma a una domanda sulla possibilità che la Lega sostenga un governo d’unità nazionale, Salvini ha risposto: “Questa squadra di governo non é adatta a gestire la normalità, figuriamoci l’emergenza. Noi vogliamo che l’Italia riparta ma con Conte non riparte. La Lega c’è per accompagnare il paese fuori dal pantano, per accompagnare il paese al voto”. Lo spartito suonato dall’ex ministro dell’interno somiglia moltissimo alle note dell’ex segretario del Pd. Renzi parla di “piano shock per i cantieri“? E Salvini dice che “questo governo non può traghettare il Paese fuori dall’emergenza. Ad una crisi si risponde con uno choc economico, questo governo su tagli tasse, burocrazia e grandi opere non è d’accordo e bisognerebbe puntare su questi 3 punti”. Quindi, il Carroccio sarebbe pronto ad allearsi con Italia viva? “Non stiamo proponendo accordi a nessuno. Renzi è al governo. Chi sta sostenendo Conte o è il primo a dire che è inadeguato o è difficile governare con chi lo sta sostenendo. Questo vale sia per Renzi come per il Pd“, dice Salvini. Che oggi è stato ricevuto al Qurinale da Sergio Mattarella. Secondo quello che risulta al fattuoquotidiano.it, ieri il leader della Lega ha chiesto ieri al Colle un incontro per esporre le proposte del Carroccio per fronteggiare l’emergenza legata al Coronavirus. E oggi, durante il faccia a faccia, Salvini ha rappresentato a Mattarella “le difficoltà del mondo produttivo, segnalando l’esigenza di difendere il Paese e illustrando le proposte economiche già avanzate negli ultimi giorni dal primo partito italiano e sottoposte al Presidente del Consiglio”. Non si è parlato in alcun modo di “governo d’unità nazionale”, nonostante dopo l’incontro al Quirinale Salvini abbia tentato il bluff: “Abbiamo trovato nel presidente della Repubblica un interlocutore attento sul fatto che l’Italia debba riaprire tutto il possibile il prima possibile”.

Il fuorionda di Fontana: “E’ più forte l’odio di Renzi per Conte…” – Per capire che idea abbia al riguardo Renzi, basta ascoltare un fuorionda pubblicato da Repubblica che ha registrato un dialogo tra Attilio Fontana e Giulio Gallera. “Oggi mi ha mandato un messaggino di sostegno anche Renzi. Siamo arrivati proprio…”, dice l’assessore al Welfare al governatore della Regione Lombardia. Che risponde: “Sì, me lo hai fatto vedere“. “È più forte l’odio di Renzi per Conte …“, dice l’assessore di Forza Italia. “Secondo me…esatto. Quando ho visto che ci ho litigato”, risponde il presidente della Lega. Il riferimento è chiaramente al botta e risposta tra Fontana e Conte, che aveva lasciato intendere come i medici dell’ospedale di Codogno non avessero seguito i protocolli adeguati nei confronti del paziente 1, scatenando in questo modo il contagio. Che messaggio ha mandato Renzi a Fontana, mentre quest’ultimo litigava con Conte? Lo pubblica su twitter lo stesso leader di Italia viva: “Mi spiace per le tensioni, se possiamo dare una mano ci siamo e ci sono, ti abbraccio forte. Per qualsiasi cosa conta su massima collaborazione”. “Dopo lo scontro tra Lombardia e Governo ho chiesto unità e collaborazione. L’ho fatto per telefono con Conte, per messaggio con Fontana. Altro che retroscena e odio: collaborazione. Basta polemiche, almeno in emergenza”, twitta Renzi. Che però quel messaggino a Fontana non l’ha mandato nei momenti in cui l’emergenza è scoppiata, ma solo quattro giorni dopo, cioè solo quando il governatore è entrato in polemica con Conte.

Conte: “Siamo già governo unito, non replico a Salvini”. L’idea di un accordo tra Italia viva e la Lega, ovviamente, ha infiammato gli animi sia tra i 5 stelle che tra il Pd. A proposito di un governo di unità nazionale, da Palazzo Chigi Conte fa sapere che “noi siamo un governo unito, lo siamo già“. Invitato a replicare alle parole di Salvini, il premier ha risposto: “Nè oggi nè nei giorni scorsi ho partecipato al gioco delle polemiche. Dobbiamo lavorare tutti per il bene del Paese” Il Carroccio al governo non piace nemmeno al vicesegretario del Pd Andrea Orlando: “Non se ne parla. Ci mancherebbe pure. Con la Lega nessuna alleanza di governo”. “Avanza l’idea di un esecutivo Renzi-Salvini: il Governo dell’Amuchina. Diciamo no a chi specula sull’emergenza”, dice il consigliere del Pd romano Giovanni Zannola. “Non posso immaginare qualcosa di più cinico“, commenta invece il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora. “L’Italia ha un governo, che sta lavorando seriamente e che in questo momento è concentrato a dare risposte efficaci rispetto alla diffusione del Coronavirus. Un governo nato con un atto di grande responsabilità a fronte della situazione di emergenza in cui il Paese rischiava di piombare a causa della crisi agostana innescata da qualche fenomeno da spiaggia. Altri ragionamenti non ci interessano e pensare di andare al voto in un momento così delicato mi sembra il solito desiderio di chi ha tempo di straparlare e fare sciacallaggio su questioni serie, pensando solo ed esclusivamente al proprio tornaconto personale”, scrive in un nota Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle.

Pd: “Vogliono il governo dell’Amuchina”. Fdi: “Noi indisponibili” – Dal risiko si svila ovviamente Fratelli d’Italia, che i sondaggi accreditano a circa il triplo dei consensi del 2018: “Dopo due governi nati da un inciucio che non hanno prodotto nulla se non l’immobilismo e i compromessi al ribasso, non crediamo ne serva un terzo, ancora più eterogeneo dei due precedenti. Il giudizio che abbiamo di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti è lo stesso e coerentemente con il nostro percorso non siamo disponibili a fare accordi con loro. In ogni caso, i voti di Fratelli d’Italia non sono indispensabili per un governo istituzionale, che per noi rimane un inciucio: se altri vogliono possono farlo senza di noi. In quel caso, come abbiamo sempre fatto con qualunque governo, saremo pronti a votare eventuali singoli provvedimenti che dovessimo considerate utili all’Italia”.

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