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Ghali si sfoga:”Le mie parole sono strumentalizzate: una virgola cambia il messaggio, cambia il tono”

L'artista, durante l'intervista a “L'assedio”, lamenta del rapporto coi media con l'ottica di fare polemica. In particolare si riferisce alla vicenda del suo rapporto con Fedez, raccontato a “Il Messaggero”

di Andrea Conti

Ghali, ospite da Daria Bignardi a “L’assedio”, ha detto la sua sul rapporto con i media e alcune interviste uscite, durante la promozione del suo album “DNA”. In particolare il riferimento è ad alcune frasi che ha rilasciato a “Il Messaggero”, in cui ha raccontato un aneddoto del suo rapporto con Fedez. Durante l’intervista al quotidiano si fa riferimento ad una frase di uno dei suoi brani: “Ricordo quando mi dicevano non farai mai nulla e resterai per sempre nel buio in un angolo”. L’artista allora ha raccontato un aneddoto: “Fu proprio Fedez a dirmi quelle cose, quando eravamo in tour insieme. Io mi esibivo insieme al mio primo gruppo, i Troupe d’Elite, ma il successo tardava ad arrivare e venivamo costantemente attaccati. Fedez mi diceva: Guarda quali sono i riscontri. Cosa potresti mai fare? Quale potrebbe essere il tuo messaggio? Cosa potresti raccontare agli italiani? Fatti odiare”. Per poi chiudere: “Non ci sono rapporti. Ogni tanto prova ad avvicinarsi, ma io cerco di evitarlo. Forse ho sbagliato, perché nessuno sa quanto tempo e quanta dedizione ci sia dietro un disco. Se la prossima volta farà un disco brutto, eviterò di commentarlo”.

Successivamente in alcune stories su Instagram Ghali si è sfogato contro il sensazionalismo dei media, concetto poi ribadito a “L’assedio”: “Succede sempre e succede a tutti, ultimamente ho il coraggio di sfogarmi non sento più la paura di una volta è da anni, da ‘Cara Italia’, che mi strumentalizzano – ha affermato -. Dopo cinque, sei, sette, dieci interviste che escono con le tue frasi storpiate, declinate una virgola cambia il messaggio, cambia il tono. È impossibile che tu ti siedi con un artista per un’ora e la cosa più ‘catchy’ (“orecchiabile”, ndr) che trovi sia una polemica. Non è bello metterla come titolo, stiamo parlando di un disco di music: è uscito fuori un discorso, ti ho raccontato un aneddoto, basta non puoi farci un titolo incorniciarlo e metterlo su. Crei delle polemiche e magari non hai intenzione di farle”.

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